The Good Business Academy

The Good Business Academy: il cambio di paradigma per le imprese, tra ritmo, immaginazione, tecnica e razionalità

The Good Business Academy: il cambio di paradigma per le imprese, tra ritmo, immaginazione, tecnica e razionalità
 

The Good Business Academy racconta i 12 principi ispiratori del movimento for good, che costituiscono la base culturale per tutte le aziende che seguono il modello della “Buona Impresa”

“Solo con la lentezza si possono vedere le cose che alla velocità sfuggono, e sono le cose che fanno le differenze, quello che è ben visibile lo fanno tutti” afferma Claudio Baccarani, Co Founder di The Good Business Academy

In un contesto in cui il paradigma “capitalismo, mercato, impresa” comincia a scricchiolare a causa degli effetti ambientali, sociali e antropo culturali, The Good Business Academy, la prima accademia nata per favorire la diffusione di modelli di impresa for good, ha elaborato un manifesto all'interno del quale raccogliere i 12 punti  ispiratori del movimento for good, che costituisce la base culturale per tutte le aziende che seguono il modello della “Buona Impresa”. Un documento elaborato per realizzare una transizione verso modelli economici in grado di rispondere alla crisi di sostenibilità in corso. 

“In una società in cui tutto scorre veloce e sembra che il tempo si esaurisca, è importante associare alla velocità anche il valore della lentezza perché solo con quest’ultima si possono cogliere quei particolari che alla velocità sfuggono e sono questi che per le imprese fanno la differenza competitiva. Velocità e lentezza associate per esprimere il ritmo giusto dell’organizzazione. Noi accademici abbiamo delle grandi responsabilità. Da una parte, per tanto tempo si è insegnato, e in molti casi si continua a insegnare, nelle università che il fine delle imprese è il business, ipotizzando una possibile crescita infinita in un mondo finito, con il risultati di sconvolgere l’ambiente nelle dimensioni che sono sotto gli occhi di tutti. Dall’altra abbiamo lavorato alla nostre ricerche con un linguaggio impenetrabile ai non accademici, con il risultato di sprecare una dimensione incommensurabile di conoscenza prodotta dalle nostre ricerche” afferma Claudio Baccarani, Co Founder di The Good Business Academy. Dobbiamo costruire un dialogo con le imprese e mostrare ai giovani che l’impresa non è solo business, ma prima di tutto è vita, è sogno, è una delle più creative costruzioni umane per la produzione e diffusione di benessere. Dobbiamo coltivare il sogno dei ragazzi per un futuro sostenibile, perché è sulla loro capacità di sognare e di agire che possiamo e dobbiamo contare. L’impresa non può essere considerata solo tecnica perché è una vera e propria opera d’arte collettiva e vivente a cui tutti i componenti della compagine aziendale partecipano.”

Secondo The Good Business Academy, il progetto trasformativo nato nel 2022 frutto della collaborazione tra il Consorzio Universitario di Economia Industriale e Manageriale (CUEIM) - un network di 27 Università - e le imprese for good più evolute, rappresentate dalle B Corp Nativa e InVento Lab, le imprese for Good cambieranno le ragioni per cui un’impresa esiste. 

Se le aziende prendono consapevolezza che l’impresa è vita, e come tale è costituita da una fitta rete di relazioni sia interne che esterne, le sue finalità non potranno più essere solo di tipo tecnico-economico sintetizzate nel profitto, ma verteranno anche su uno scopo fondamentale: la produzione di benessere attraverso la produzione di beni e servizi utili, funzionali, belli e sostenibili. 

Il Manifesto di The Good Business Academy è scandito in 12 punti: 

1) L’impresa è una creativa costruzione umana che produce e diffonde benessere attraverso la trasformazione di idee in prodotti;

2) E’ costituita da un complesso sistema di relazioni sociali e tecniche allestite e vissute per rispondere alle istanze del mercato in armonia con il divenire del contesto ambientale. 

3) Il modello di sviluppo e le strutture giuridiche aziendali prevalenti nell’economia capitalistica hanno contribuito al miglioramento della qualità della vita di una parte importante della popolazione mondiale, ma hanno rivelato nel tempo tutti i loro limiti per l’incapacità di garantire equità nella distribuzione del benessere e per i gravi danni generati all’ambiente;

4) L’impresa è parte del problema ma è anche parte della soluzione: oggi l’impresa, nella ricerca della propria competitività, è chiamata ad assicurare la sostenibilità e l’impatto positivo delle proprie azioni attraverso la costruzione di relazioni armoniose con le persone, le organizzazioni, la comunità e il pianeta; 

5) In questo contesto, l’impresa for good si propone di produrre benessere per tutti i soggetti che ne fanno parte, per quelli con i quali interagisce, per la comunità che la ospita, per l’ambiente naturale in cui opera e per le generazioni future;

6) Il processo decisionale nell’impresa for good è orientato al bene comune;

7) Il profitto non è un fine, ma una misura della capacità dell’impresa di rispondere alle istanze dei pubblici con i quali si relaziona attraverso la diffusione di prodotti utili, funzionali, belli e sostenibili, facendo sempre del proprio meglio alla costante ricerca dell’eccellenza. 

8) L’impresa for good colloca i propri processi decisionali in un orizzonte di lungo periodo entro il quale cerca di combinare velocità e lentezza, tempo dell’azione e del pensiero.

9) Il “qui e ora”, nella memoria del passato e nella visione del futuro traccia i caratteri del processo decisionale, nella consapevolezza che l’armonia è un flusso ed è frutto di una ricerca continua;

10) Sogno, immaginazione, creatività, emozioni, tecnica e razionalità rappresentano i vettori del cambiamento verso l’impresa for good;

11) Tra i valori che forgiano l’imprenditorialità, la managerialità e le azioni conseguenti dell’impresa for good stanno l’ascolto, il rispetto, la fiducia, il senso del noi, il dialogo, il dono, la condivisione, l’umiltà, la tenacia e la responsabilità;

12) L’impresa for good è un luogo nel quale è bello lavorare perché il lavoro è vissuto come sfida, ma anche come un gioco nel quale le persone realizzano parte della loro vita. 

***

The Good Business Academy

The Good Business Academy è il progetto trasformativo, nato nel 2022, frutto della collaborazione tra il Consorzio Universitario di Economia Industriale e Manageriale (CUEIM) - un network di 27 Università - e le imprese for good più evolute, rappresentate dalle B Corp Nativa e InVento Lab. Si tratta di una Academy congiunta, universitaria e aziendale, che si propone di diffondere modelli d’impresa for good, ovvero delle imprese votate all’impatto positivo su tutti gli stakeholder, sulla società e sull’ambiente, in una prospettiva di lungo periodo e attente alle esigenze delle generazioni future.

Un cambio di paradigma che intende contribuire alla costruzione e diffusione di un nuovo modello d’impresa, e che ha portato docenti, manager e consulenti a formare The Good Business Academy con la consapevolezza sia necessario cambiare il modo di insegnare il business nelle università e nelle business school, gettando le basi per una trasformazione culturale in grado di diffondere - grazie all’enorme produzione di conoscenza del CUEIM - modelli e - con il supporto di aziende - pratiche manageriali in grado di portare la propria impresa nella direzione di un business che crei beneficio per tutti.

A gennaio partirà il primo programma di formazione manageriale rivolto a imprenditori ed executive.

Per maggiori informazioni:

Mirandola Comunicazione | www.mirandola.net

Francesco Sicchiero | francesco.sicchiero@mirandola.net 

Sara Bottarelli |sara.bottarelli@mirandola.net | 366 875 9715

Uploaded on 23/01/2023

Condividi

Images