Classe 1972, originario di Maddaloni (Caserta), Salvatore Pugliese ha studiato Economia a Siena e poi un anno in Svezia (Växjö University) in cui ha perfezionato i suoi studi in Business Administration. Tornato in Italia ha seguito un master in marketing all’Istud. Muove i primi passi lavorativi nel mondo digitale, dove si appassiona alla tecnologia. Una passione che poi gli permette di coniugare due ambiti che sembravano agli antipodi 20 anni fa: l’editoria e il digitale. In Brown editore Spa in cui ricopriva il ruolo di CEO ha condotto un importante percorso di crescita dal 2004 al 2016, rendendo Brown Editore uno dei principali network di informazione finanziaria in Italia (a fine 2015, la società è stata acquisita da Gruppo Triboo per 3,7 milioni di euro). In precedenza, ha avuto incarichi di crescente responsabilità presso rilevanti società di consulenza ed aziende dedicate al mondo dell’informazione finanziaria quali Etnoteam S.p.A, Finanzaonline S.p.A, Editori PerlaFinanza S.p.A. Nel 2016 il suo incontro con The Fool di cui intuisce le potenzialità del binomio Reputazione e Posizionamento. Da lì ha praticamente reinventato il modello di business, traghettando The Fool da azienda di sviluppo di software proprietari a società di consulenza e reseller di soluzioni già esistenti di cui diventano tra i massimi esperti. Oltre alla capacità unica di aggregare i dati di quelle piattaforme.

La difficoltà principale è stato far capire che The Fool stava cambiando pelle, ma il matto dei tarocchi è sempre stato colui che porta equilibrio nel caos. Uno dei primi compiti di Salvatore è stato quello di codificare la mission di The Fool, di cui si professa “guardiano” e custode. Quella capacità di cambiare pelle è diventata il tratto distintivo della società. Il suo più grande successo? Vincere implicitamente una gara che sulla carta avevano perso. Il grande cliente in questione aveva deciso di affidare l’incarico a una grossa società che poi ha dovuto bussare alla porta di The Fool per portare a termine l’incarico.

Venendo da una famiglia molto piccola, Salvatore vive l’azienda come un’estensione della sua, per questo incoraggia la maternità delle sue dipendenti e incentiva lo smartworking perché in un’azienda in cui la creatività è il fattore discriminante rispetto alla concorrenza, serve un buon equilibrio tra vita e lavoro. Ogni dipendente è importante, sono ingranaggi di una macchina perfettamente oliata. Quando ha iniziato a lavorare in The Fool ha trovato una forte intesa con i fondatori sul fatto che le quote societarie fossero distribuite anche tra i dipendenti per sentirsi parte attiva della famiglia The Fool. Il segreto? Tutto in the Fool è organizzato e mappato. Perché la più grande lezione Salvatore l’ha imparata in Svezia osservando il modo degli svedesi di mettersi in fila. Dovunque ci sono serpentoni umani ordinatissimi. Per gestire il personale in The Fool ci vuole ordine e organizzazione, con i processi codificati per farne una coreografia armonica.
Il suo film preferito rispecchia la passione che mette nel suo lavoro, lo stesso che lo fa svegliare con il sorriso: “La parola ai giurati”, l’esordio alla regia di Sidney Lumet.

Il libro che rilegge più volentieri? “Neverwhere” di Neil Gaiman. Ma nel tempo libero ritorna alle origini con i fumetti di Zagor, gli stessi su cui ha imparato a leggere.
Nel 2017 ha deciso di rimettersi in forma per tenere testa ai due figli di 10 e 6 anni, ha deciso di fissarsi un obiettivo e riuscire a completare un triathlon: nuoto, ciclismo e corsa. Di questo sport ama che ha dovuto costruire tutto da zero, una preparazione lunga e obiettivi chiari e definiti.