Osservatorio BenEssere Felicità

Lavoro: Sud e Isole più felici del Nord Est

Disponibile la seconda serie di dati della quinta edizione del barometro dell’Associazione Ricerca Felicità

Lavoro: Sud e Isole più felici del Nord Est

Al Sud e nelle Isole c’è maggior consapevolezza che il proprio lavoro migliori l’azienda, ne è convinto l’81%: il 13% in più rispetto al Nord Est*, ultimo in classifica, e 5% in più rispetto al Centro e al Nord Ovest. Sud e Isole capofila anche per convinzione che il proprio lavoro contribuisca alla propria crescita personale e che aiuti a capire le persone di cui ci si circonda.

Nel Nord Est gli intervistati si dicono più infelici sia sul lavoro che nella vita in generale. 

 

Milano, giugno 2025 – Nella seconda serie di dati della quinta edizione del barometro dell’Associazione Ricerca Felicità, realizzata con la partnership tecnica di Up Day, si evidenziano importanti differenze territoriali nella percezione del lavoro e del benessere, con un Sud e le Isole più felice e consapevole.

Il Nord Est è in difficoltà, i lavoratori e le lavoratrici di quest’area fanno presente che non sono felici né complessivamente né se paragonati a chi conoscono. Non sappiamo se siano meno felici a causa del lavoro, anche perché alla domanda su quanto questo incida sulla propria felicità complessiva, il Nord Est attribuisce il peso minore. Certo è che fa riflettere come alla domanda schietta “Quanto sei soddisfatto/a del tuo lavoro?” abbiano un punteggio così basso (3.07 contro i 3.33 del Sud e Isole). Il Nord Est è un’area tra le più produttive d’Europa, e di fronte a queste evidenze invitiamo le istituzioni e le organizzazioni a un confronto costruttivo per comprendere il perché di questi dati” afferma Elisabetta Dallavalle, Presidente dell’Associazione Ricerca Felicità. Il Sud e le Isole invece sembrano più felici: alla domanda “Quanto sei soddisfatto/a del tuo lavoro?” guidano, assieme al Nord Ovest, la classifica, che cambia di poco se si chiede “Al di là della soddisfazione, quanto ti senti felice del tuo lavoro?”: il Nord Ovest è sempre in testa (3.34), segue il Sud + Isole (3.32), il Centro (3.19) e il Nord Est (3.12)”.

Se si entra in profondità e si chiede agli italiani e alle italiane “Pensando al tuo attuale lavoro, quali di queste affermazioni pensi siano sostanzialmente VERE”  il valore regionale più alto lo ottiene il Sud + Isole che all’affermazione “Il mio lavoro migliora la mia azienda” l’81% la ritiene vera: il 13% in più rispetto al Nord Est ultimo in classifica e 5% in più rispetto al Centro e il Nord Ovest.
A superare le altre aree anche la convinzione che il proprio lavoro contribuisca alla propria crescita personale e che aiuti a capire le persone di cui ci si circonda.

Il Sud e le Isole guidano la classifica, anche se con minore scarto, nel considerare vere le seguenti affermazioni: “Nella mia azienda c’è un approccio positivo nel fare/ gestire le cose”; “Nella mia azienda creatività  e innovazione sono supportate/ apprezzate” e “Ho una carriera che valorizza i miei talenti e i miei punti di forza”.

Altro dato che fa riflettere è che alla domanda “Secondo te, quello che l'azienda/organizzazione sta facendo (o non facendo) dal punto di vista sociale  (dell'attenzione alle persone ed alla comunità) migliorerà il benessere di chi lavora per la tua azienda/organizzazione?” è il Sud + Isole a guidare la classifica con 3.11 sopra il Nord Ovest con 3.02, il centro con 2.88 e il Nord Est con 2.72. Alla domanda “Secondo te, quello che l'azienda/organizzazione sta facendo (o non facendo) dal punto di vista sociale migliorerà anche il benessere per la comunità che la tua azienda/organizzazione serve?” il Sud + Isole guida la classifica con 3.01 sopra il Nord Ovest con 2.92, il centro con 2.72 e il Nord Est con 2.66" afferma Elga Corricelli, co-fondatrice dell’Associazione Ricerca Felicità.

Quest’anno l’Osservatorio BenEssere Felicità, grazie alla partnership tecnica di Up Day ha fotografato anche quanto il welfare aziendale determini la felicità e alla domanda “Secondo te, quanto il welfare aziendale determina la felicità dei/delle collaboratori/collaboratrici in azienda?” il Sud + Isole, con 3.71, è più convinto di altre aree come il Nord Ovest 3.56, Nord Est 3.52 e il Centro con 3.50.

Questo dato ci fa riflettere: dove il welfare è meno diffuso, sembra essere maggiormente percepito come un fattore di benessere. Al contrario, nelle aree dove è più radicato, potrebbe essere vissuto come un elemento ormai acquisito, quasi scontato. È una dinamica interessante che richiede ulteriori approfondimenti. Nonostante un livello più basso di soddisfazione e felicità percepita, il Nord Est continua a distinguersi come una delle aree più produttive d’Europa. È proprio questa combinazione – alta produttività e bassa soddisfazione – che invita istituzioni e imprese locali a un confronto costruttivo: bisogna trovare una nuova grammatica del Welfare aziendale e ascoltare le esigenze delle persone può contribuire a invertire la rotta” commenta Marika Malizia, Responsabile Area People in Day.Le aziende hanno un ruolo strategico nel comunicare il valore del welfare: non solo come strumento di sostegno al reddito, ma come leva sociale capace di riflettere e rafforzare i valori aziendali. Il welfare diventa così un potente strumento di cultura organizzativa e di identità condivisa. Il rapporto mette in luce un’Italia a più velocità, ma anche la possibilità concreta di trasferire buone pratiche, valorizzare esperienze positive e costruire un modello di benessere lavorativo più omogeneo. Le differenze territoriali possono così trasformarsi in un'opportunità di crescita collettiva.”

“Il Welfare si adatta inevitabilmente alle persone e ai contesti territoriali, risultando ogni volta diverso, in base alla regione, all’azienda o alla realtà in cui viene applicato. Questo perché non è un insieme di regole che si applicano uguali dappertutto, ma una declinazione sui bisogni delle persone e sul contesto. Questa analisi sulle differenze tra Nord e Sud Italia, ci porta a un’ulteriore riflessione: tra i fattori che possono influenzare negativamente la felicità delle persone, c’è anche la necessità di trasferirsi dal Sud al Nord per lavorare, con tutte le implicazioni affettive e personali che questo comporta, come la distanza dalla propria terra e dalla famiglia. È chiaro che, se una persona ha la possibilità di vivere e lavorare nel proprio territorio d’origine, sarà con ogni probabilità più felice” conclude Mariacristina Bertolini - Vice Presidente, DG Up Day e Direttrice zona Euromed  di UP

*Nord-Ovest (Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d'aosta), Nord-Est (Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige), Centro (Lazio, Toscana, Umbria e Marche) Sud e Isole (le restanti regioni).

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Associazione Ricerca Felicità: nasce dall’incontro tra Sandro Formica, Elga Corricelli ed Elisabetta Dallavalle e mira a voler comprendere lo stato attuale di felicità e benessere nel nostro Paese attraverso un’indagine annuale. L’Osservatorio BenEssere Felicità è uno strumento nato con l’obiettivo di misurare la felicità tra la popolazione professionalmente attiva, alla sua quinta edizione oltre a riconfermare alcuni argomenti passati utili a creare trend e a permettere un’analisi longitudinale di alcuni fenomeni, nel 2025 ha inserito degli specifici focus tra cui Felicità e welfare grazie alla partnership tecnica con Up.

Up Day: Day è un’azienda che opera nel mercato dei servizi alle imprese e alla persona quali buoni pasto, buoni acquisto e piani di welfare aziendale.

A gennaio 2023 Day diventa “Società Benefit” formalizzando un percorso che di fatto la vede già tra le aziende che hanno deciso di operare in maniera responsabile e sostenibile nei confronti della comunità, persone, territorio e ambiente. A marzo 2023 si aggiunge la certificazione per la parità di genere, prima realtà del settore ad ottenerla, con l’obiettivo di creare un ambiente lavorativo inclusivo e libero da qualsiasi forma di discriminazione, garantire parità di opportunità a tutti i lavoratori, a prescindere dalle circostanze personali di ciascuno.

Parte della multinazionale Upcoop, cooperativa sociale nata in Francia più di sessant’anni anni fa e presente in 4 continenti, raggiunge in Italia ogni giorno 30.000 aziende clienti e 1.3 milioni di beneficiari, collaborando quotidianamente con 150.000 partner affiliati, nel 2024 ha realizzato 1,1 miliardi di emissione con risultati sempre in crescita.

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Uploaded on 15/05/2025

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