Mercanteinfiera

A Mercanteinfiera, il nuovo sillabario della moda green e sostenibile

A Mercanteinfiera, il nuovo sillabario della moda green e sostenibile

 

I sentimenti della Gen Z dedicati alla sostenibilità della moda in scena a “Wake Up! Dreamsigners: Design Matchmaking” mostra collaterale di Mercanteinfiera dal 2 al 10 marzo.  In programma il 2 e 3 marzo una due giorni di talk e approfondimenti

Novanta studenti,  provenienti da 16 Paesi, riscrivono il manifesto della moda: no-season, inclusione, circolarità, centralità della persona, diversity, artigianalità e i valori della tradizione del Made in Italy

Un progetto in collaborazione con la Scuola del Design del Politecnico di Milano, insieme alle Università cinesi, Beijing Institute of Fashion Technology e Jingyan



(Parma, 26 febbraio, 2024) 1500 miliardi sono i litri d’acqua consumati ogni anno, 92 milioni sono le tonnellate di rifiuti tessili superati ogni anno, il 20% è a quanto ammonta la responsabilità attribuita alla lavorazione e la tintura dei tessuti dell’inquinamento idrico industriale e 35% è la percentuale della presenza di microplastiche negli oceani attribuibile al lavaggio dei capi in fibre sintetiche (fonte: Nature Reviews Earth and Environment, 2020).

A Mercanteinfiera la generazione Z prova a riscrivere il manifesto della moda, immaginando il Nuovo Made in Italy, prendendo a cuore la missione sostenibile del settore-moda, agendo direttamente dall’interno. Attraverso la realizzazione di 36 progetti che ragazzi provenienti da tutto il mondo hanno realizzato lavorando con brand emergenti nello scenario italiano (15), denunciano la necessità di una rivoluzione culturale permanente e a tutto tondo del settore, sia per i produttori che per i consumatori. Progetti in mostra all'interno della collaterale Wake Up! Dreamsigners: Design Matchmaking dal 2 al 10 marzo, e che saranno al centro di una serie di focus e talk il 2 e 3 marzo.

“Sotto l'influenza delle tendenze della moda, le persone spesso comprano senza ritegno cose di cui non hanno bisogno. La nostra collezione no-season, realizzata con materiali di scarto, è un contrattacco contro la moda contemporanea eccessiva e una ripresa del controllo sull'abbigliamento” si legge in uno dei progetti realizzati dai 90 studenti, provenienti da 16 diversi Paesi. Un’iniziativa coordinata dal Politecnico di Milano Scuola del Design, dai docenti Arturo dell’Acqua ed Eugenia Chiara, e per Wake Up da Giulia Brighenti e Francesca Rossi, in collaborazione con le Università cinesi, Beijing Institute of Fashion Technology e Jiangnan University, School of Design.

Una sorta di nuovo sillabario della moda sostenibile, quello dei giovani studenti, nel segno dell’’inclusività, della sostenibilità, della circolarità, del recupero di materiali di scarto (pelle, tessuti riciclati, etichette degli abiti ricavata ancora da tessuti di scarto) e dell’utilizzo di nuovi (per esempio gesso e PLA in stampa 3D),  orientato alla celebrazione dell’unicità delle persone proprio attraverso quel sistema-moda che oggi è tra i principali responsabili del deterioramento del nostro pianeta. Citando Vivienne Westwood si potrebbe dire “compra meno, scegli meglio e fai durare a lungo ciò che compri. Punta sulla qualità, non sulla quantità.” 

Cambieremo - scrivono gli studenti -  l’intero sistema della moda attuale. In un mondo in cui l'impatto ambientale dell'industria della moda è allarmante, soprattutto a causa dell'impressionante quantità di rifiuti generati dal sistema del fast fashion, ci proponiamo di rivoluzionare il modo in cui percepire e gestire lo smaltimento degli abiti. La nostra visione finale è quella di assistere a un mondo senza discariche.”

Un'industria quella fast fashion che arriverà a 122,4 miliardi nel 2026 per poi raggiungere, nel 2030, 200 miliardi di dollari, rappresentando quasi il doppio del fatturato del 2022. La stessa generazione Z, alla quale è attribuita una parte della responsabilità per l’ascesa del mercato del fast fashion, cerca di reagire a questo trend usando uno strumento a noi molto comune: Il Made in Italy. 

“Quando ci avviciniamo al "Made in Italy", attingiamo all'abbondante eredità della cultura e delle tradizioni italiane, integrando elementi contemporanei per creare una fusione senza soluzione di continuità che risuoni con un pubblico mondiale.” Artigianalità, tradizione, scelta consapevole delle materie prime. Il Made in Italy, oltre a rappresentare un modus operandi riconosciuto a livello globale, incorpora in sé l'essenza dello slow fashion, promuovendo un nuovo modo di fare moda a basso impatto ambientale e ad alto impatto sociale. Una scelta etica, quindi, e non solo estetica. 

Un richiamo al made in Italy, quello della Gen Z, così come ai valori dell’umanesimo, per rimettere al centro del sistema le persone.  “Il design, dal nostro punto di vista - raccontano i ragazzi del corso del Politecnico - dovrebbe trascendere il suo orientamento commerciale e diventare un mezzo per connettere le anime, ampliare le prospettive e diventare accessibile a tutti i ceti sociali.” E ancora: “Se potessimo cambiare qualcosa nel mondo, sarebbe promuovere una maggiore comprensione e apprezzamento per la diversità. Abbracciare le nostre differenze e celebrare l'individualità può aprire la strada a una società globale più compassionevole e inclusiva.” 

Una vera missione sociale - continuano - che vuole “motivare gli individui a esprimere la propria autenticità attraverso la moda, sostenendo al contempo pratiche sostenibili che onorano e proteggono il nostro pianeta.

I 15 brand emergenti dello scenario italiano che hanno deciso di aderire al progetto Scuola del Design del Politecnico di Milano ospitando e collaborando con gli studenti sono: Noskra Studio, Canto Primo, Farma 282, Zerow, RKF Honorfarm, Nicole Carrasco, Michael Ruggiero, Giglio Tigrato, Pecoranera, Tommaso Motti, One Of One, E V A D I F R A N C O, Ultrasemplice, Matete Martini, Sant3 Molest3.

I manufatti dei ragazzi saranno in mostra per tutta la durata di Mercanteinfiera. Sabato 2 marzo sarà disponibile una visita guidata con i curatori per i giornalisti tra le 17 e le 18, oppure anche domenica mattina.

Mercanteinfiera con 1.000 presenze espositive rimane un punto di riferimento per gli appassionati dell'antiquariato del modernariato, e del design d'autore firmato da designer universalmente riconosciuti come “maestri”: Gio Ponti, Gaetano Pesce, Franco Albini, solo per citarne alcuni. 

A sfilare nei padiglioni del polo fieristico anche i gioielli antichi, le grandi firme dell’orologeria da collezione (Rolex, Audemars Piguet, Vacheron Constantin, Patek Philippe, Hublot) e tutto l’arsenale seduttivo della moda d’antan da Coco Chanel a Versace, da Gucci a Hermès .

Sabato 2 marzo sarà possibile una visita guidata con i curatori per i giornalisti e pubblico tra le 17 e le 18 e la domenica mattina dalle 10-12.Per informazioni contattare i.dazzi@fiereparma.it 

 


Ufficio stampa di Mercanteinfiera | Mirandola Comunicazione

Antonella Maia - mobile 349.4757783 - antonella.maia@mirandola.net 

 


Informazioni Organizzative 

Quando: 2-10 marzo 2024

Orari: dalle 10:00 alle 19:00

Prezzo: 15 Euro (alle casse); 12 Euro (on line); gratuito per ragazzi fino a 14 anni  Centralino:  Fiere di Parma  tel. 0521-9961

Caricato il 26/02/2024