Meet the Media Guru

I tre pilastri del nuovo giornalismo

La scienza nell’arte dello storytelling: nel suo viaggio italiano, ospite di Meet the Media Guru prima e del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia dopo, Francesco Paulo Marconi ha analizzato il nuovo modo di fare giornalismo grazie all’aiuto della tecnologia.

I tre pilastri del nuovo giornalismo

Francesco Paulo Marconi delinea le basi del giornalismo di oggi e di domani: le nuove tecnologie di Intelligenza Artificiale e Machine Learning; il giornalista come information officer, che sperimenta nuovi sistemi e strumenti proprio come uno scienziato; l’Augmented e Automated Journalism.

 

Milano, 18 aprile 2018 - La scienza nell’arte dello storytelling, il futuro del giornalismo, l’utilizzo delle nuove tecnologie nelle redazioni: questi i temi toccati da Francesco Paulo Marconi durante il suo soggiorno in Italia che lo hanno visto protagonista in un incontro promosso da Meet the Media Guru in collaborazione con Accenture e Digital360 prima, e al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia dopo.

Partendo dall’assunto che la Digital Transformation non è solo un fenomeno di natura prettamente tecnologica, ma è soprattutto un cambiamento culturale capace di offrire a chi la abbraccia una nuova mentalità più aperta alla sperimentazione, il giornalista e media strategist portoghese, naturalizzato americano, ha ribadito come le nuove tecnologie, l’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning abbiano invaso, modificandoli, numerosi campi e settori,  tra cui quello del giornalismo.

Nei suoi speech Francesco Paulo Marconi ha così delineato i tre pilastri su cui si fonda il nuovo giornalismo: il ruolo dell’Intelligenza Artificiale e del Machine Learning, la nuova figura del giornalista in qualità di scienziato e information officer, Automated Journalism e Augmented Journalism come nuovi modi di fare informazione.

Intelligenza Artificiale e Machine Learning

In un mondo in cui il settore dei media offre continui spunti di notizia e diverse modalità di fruizione dell’informazione, la chiave per competere è fare la differenza. Uno degli strumenti che favoriscono il perseguimento di tale obiettivo è l’Intelligenza Artificiale.
Nell’immaginario comune l’Intelligenza Artificiale è un insieme di super intelligenze capaci di pensare come l’uomo; per i biologi sono cellule cerebrali create dagli scienziati in laboratorio. Per Francesco Paulo Marconi, in qualità di giornalista e storyteller, si tratta dell’interazione tra uomo e macchina, la comprensione di tale collaborazione e i risultati che ne conseguono.


Non esiste più una linea di confine netta nell’informazione” afferma Marconi. L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel mondo del giornalismo e nelle redazioni proviene dalla necessità di mettere ordine in un mercato che produce incessamente informazione da piattaforme differenti che competono nello stesso spazio: giornali contro emittenti, informazione digitale contro social network.
Processi di investigazione e scrittura più dinamici, storie migliori, incremento nell’attività di produzione, nuove opzioni di fruizione e condivisione, ma non solo. L’Intelligenza Artificiale è in grado di prevenire le fake news, con strumenti capaci di verificarne velocemente le informazioni. “A diffondere le fake news non sono gli algoritmi ma le persone” -  prosegue Marconi. Come contrastare il fenomeno? “Due sono i fattori da considerare in fatto di credibilità: una buona istruzione facilita la comprensione di notizie e fonti non attendibili, mentre il giornalista fornisce ai lettori strumenti che consentono di analizzare la società e prendere decisioni. Capire i media è fondamentale per avere una visione trasparente della società” - aggiunge.

Il ruolo del giornalista e la collaborazione uomo-macchina

Mentre le tecnologie si evolvono, la natura del giornalismo rimane fedele a se stessa: fare domande e approfondire tenendo ben presente il fine della ricerca, la verità. A cambiare oggi è il mestiere del giornalista, che non si limita a raccontare storie, ma diventa information officer, mediando il mondo attraverso mezzi differenti quali carta stampata, web, TV e radio che vengono scelti come  strumenti di fruizione.

Giornalismo significa trasparenza e responsabilità: così come lungo il processo investigativo il giornalista si pone delle domande, allo stesso modo interrogarsi sulla direzione, anche etica, in cui ci si sta dirigendo “È impossibile pensare all’Intelligenza Artificiale e al Machine Learning al di fuori delle redazioni che si arricchiscono di nuove conoscenze, competenze e professionalità. Proprio come uno scienziato, il giornalista deve essere pronto a sperimentare nuovi concetti, nuove tecnologie e nuovi strumenti” - dichiara Marconi.

Due sono i fattori chiave del successo di una notizia: la capacità di generare volume in breve tempo e fare la differenza creando contenuti che un altro mercato non ha. Con l’Intelligenza Artificiale tutto questo è possibile, ma solo grazie all’imprescindibile controllo dell’essere umano: “Le macchine non sostituiranno la figura del giornalista ma consentono di liberare la creatività, condividere storie sempre più coinvolgenti e offrire ai lettori maggiori possibilità di fruizione a seconda della piattaforma di racconto e le modalità con cui si vuole consumare la notizia. La figura del giornalista resta centrale in questo processo di evoluzione”.

Automated Journalism e Augmented Journalism

Se con l’arrivo delle nuove tecnologie è stato necessario ripensare al modo di raccontare e a come l’informazione debba essere fruita, l’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning hanno giovato alla qualità stessa dell’informazione. Nascono così l’Automated e l’Augmented Journalism: il primo consente al giornalista di ovviare azioni ripetitive, lasciando maggiore spazio e tempo alla ricerca; il secondo favorisce la creatività umana attraverso sistemi e strumenti che vengono utilizzati per aiutare il processo investigativo, preferendo una direzione nella storia invece che un’altra.

Tra le tecnologie che possono essere adottate Francesco Paulo Marconi ha annoverato:

  • Image Recognition: il riconoscimento di un’immagine attraverso il tag degli elementi contenuti;
  • Facial Recognition: la comprensione delle emozioni umane attraverso la mimica facciale;
  • Voice Recognition: l’identificazione di una fake news attraverso la modulazione della voce e del linguaggio;
  • Speech to text: la trascrizione in tempo reale delle parole contenute in un video o pronunciate durante una conversazione o intervista;
  • Text to speech: la fruizione di notizie attraverso assistenti vocali come Amazon Alexa e Google Home.

Oggi a farla da padrone è l’Intelligenza Artificiale, domani magari sarà la blockchain. Una cosa è certa: non è possibile pensare al giornalismo senza i vantaggi offerti da scienza e tecnologia” conclude Francesco Paulo.

 

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MEET THE MEDIA GURU nasce a Milano nel 2005 come piattaforma di disseminazione della cultura digitale e dell’innovazione da un’idea di Maria Grazia Mattei. Dopo 13 anni di esplorazioni, MtMG evolve dando vita, con Fondazione Cariplo a MEET, centro Internazionale per la Cultura Digitale in Italia che inizia le sue attività nel febbraio 2018 in forma virtuale mentre si prepara ad inaugurare la sua sede fisica nell’ex Spazio Oberdan nel centro di Milano.

 

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Caricato il 18/04/2018

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