È abituato a stare sul roller coaster della frontiera tecnologica. Un giro sulla giostra dell’innovazione che Fabrizio Cialdea ha percorso con successo più volte, anticipando spesso i tempi: basterebbe ricordare Atooma, l’app che prima dell’IA generativa, nel 2013 ha messo a disposizione di tutti l’intelligenza artificiale. O ancora Resonance AI.

Cialdea, come ogni innovatore, vede mercati e servizi che ancora non esistono, tanto che secondo lui, oggi, guardando al proliferare di piattaforme in abbonamento, ritiene che il visionario dei giorni nostri sarà colui che renderà i servizi “ricaricabili”.  Perché i trend sono ciclici, si ripetono, e dunque innovare vuol dire spesso muoversi a passo di gambero, guardare non solo avanti ma anche indietro. Tanto più oggi che la durata di ogni ciclo è sempre più breve, e quindi pescare idee e modelli di business dal passato, rivisitandoli, può fare la differenza. 

Non stupisce che insieme a Bruno Pellegrini abbia deciso di fondare Loquis, un atlante sonoro globale, la cui missione è quella di raccogliere tutte le storie dei luoghi del mondo, rinnovando l’esperienza del viaggio, con un approccio totalmente screenless grazie agli sviluppi dell’intelligenza artificiale generativa che consente di tradurre in tempo reale i contributi in 7 lingue.

Pronto di nuovo a salire sulle montagne russe dell’innovazione, questa volta scommettendo sul futuro dell’audio e della pura oralità, utilizzando l’intelligenza artificiale per organizzare e valorizzare i contenuti realizzati dai creator e raggiungere nuovi utenti, superando i limiti attuali delle audioguide e degli stessi podcast.

Una nuova avventura imprenditoriale e tecnologica che secondo Cialdea deve essere declinata in chiave umanistica. Lui la definisce una “missione poetica”: salvare memorie tramandate o vissute in prima persona, attraverso la loro voce. Perché nessuna macchina sarà capace di farlo. E con questa filosofia che insieme a Bruno ha ideato la Loquis Factory, per produrre podcast e dare il supporto per la realizzazione di un servizio di qualità. 

Per rendere tutto questo scalabile Cialdea ha portato in Loquis tutta la sua esperienza: Atooma, gli anni trascorsi in Silicon Valley, la sua capacità di fundraising. E l’istinto dell’innovazione, che in Loquis si è tradotto nello sviluppo di un assistente vocale per gestire vocalmente la piattaforma. Tutto tenendo sempre a mente una regola fondamentale: “Quando si avvia un’attività, occorre capire se questa aveva uno spazio ieri, ha un senso oggi, avrà uno scopo domani”.  

E soprattutto senza dimenticare il fattore umano. Che per Cialdea significa prima di tutto la famiglia, così come le persone con cui lavora quotidianamente. Un team, quello di Loquis, dove non sono poche le figure che già in passato hanno lavorato con Bruno e Fabrizio e che hanno scelto di seguirli anche in questa nuova impresa.  Perché nella California di Hollywood e della Silicon Valley le star, come le startup, nascono, brillano e spesso si spengono in poco tempo, mentre “le persone invece restano e io mi impegno a investire su chi ho attorno”.