Extinction Rebellion Italia
Citare Papa Francesco costa caro: decreto penale per quattro attiviste modenesi
Citare Papa Francesco costa caro: decreto penale per quattro attiviste modenesi
Un gesto simbolico diventa un reato: il nuovo DDL Sicurezza intensifica la repressione.
Modena, 20 gennaio 2025 – All’inizio di settembre, quattro attiviste del gruppo locale modenese di Extinction Rebellion Italia hanno ricevuto un decreto penale per turbamento di funzione religiosa. L’accusa si riferisce a un’azione simbolica svolta il 31 gennaio 2024 durante una celebrazione nel Duomo di Modena. Le attiviste, ispirate dalle parole di Papa Francesco contenute nell’enciclica Laudato Si’ e nell’esortazione apostolica Laudate Deum, avevano letto pubblicamente stralci dei due documenti per sensibilizzare sull’urgenza della crisi climatica.
Il gesto, compiuto con l’intento di promuovere un messaggio di giustizia climatica, si è concluso con l’intervento delle forze dell’ordine. Le quattro sono state portate in Questura, sottoposte a foto segnaletiche e rilievi di impronte digitali. Ora, di fronte al decreto penale, hanno deciso di fare ricorso, considerando la misura sproporzionata rispetto all’azione intrapresa.
Una serata per il ricorso e la libertà di manifestare
Giovedì 23 gennaio alle ore 20.30, presso lo spazio OvestLab, si terrà una serata di confronto per raccogliere fondi a sostegno delle spese legali. Durante l’evento, le avvocate Tatiana Boni, Marina Prosperi e l’avvocato Fausto Gianelli illustreranno le conseguenze dell’eventuale approvazione del DDL “Sicurezza”, che prevede l’introduzione di venti nuovi reati e l’inasprimento delle pene per manifestazioni e azioni pacifiche. Tra le misure più controverse si segnalano:
● Blocco stradale: trasformato da sanzione amministrativa a reato penale punito con la reclusione da sei mesi a due anni.
● Carceri: reato di rivolta esteso anche a forme di resistenza passiva come scioperi della fame, con pene da uno a cinque anni.
● Migranti: divieto di acquisto di SIM senza permesso di soggiorno e reato di rivolta nei CPR.
● Grandi opere: pene aggravate per chi danneggia infrastrutture strategiche.
● Imbrattamento: pene detentive e multe per azioni simboliche contro beni pubblici.
Un DDL che criminalizza il dissenso
Il DDL Sicurezza, promosso dal ministro Piantedosi, rappresenta un duro colpo alla libertà di espressione e al diritto di manifestare pacificamente. L’introduzione di reati come il “terrorismo della parola”, che punisce chiunque possegga materiali informativi su tecniche di sabotaggio, amplia ulteriormente il margine di repressione.
Le attiviste modenesi sottolineano che queste misure rischiano di minare i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione, rendendo sempre più difficile per l* cittadin* esprimere il proprio dissenso verso politiche e progetti che impattano negativamente sull’ambiente e sui diritti umani.
Invito alla partecipazione L’evento del 23 gennaio sarà un’occasione per discutere insieme le implicazioni del DDL Sicurezza e mobilitare risorse a difesa di chi si batte per un futuro più sostenibile e giusto.
Per maggiori informazioni:
Chiara Iacovaccio
chiaraiacovaccio@gmail.com | 3345492780
Caricato il 20/01/2025