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Contenuti Premium, Newsletter a pagamento e “caffè virtuali”: la monetizzazione diretta dei creators sfiora i 10 miliardi di dollari

Contenuti Premium, Newsletter a pagamento e “caffè virtuali”: la monetizzazione diretta dei creatori di contenuti online sfiora i 10 miliardi di dollari nel mondo

Da una ricerca di Stripe compiuta su 50 piattaforme che consentono il contributo economico da parte dei follower (da Substack a Twitter), i creator crescono del +48% ogni anno a livello globale 

Dublino, 22 ottobre 2021 - Per Paul Saffo, analista della Stanford University, la Creator Economy è stata concepita per la prima volta nel 1997 come "new economy". I primi creator occupavano infatti il loro angolo di Internet, caricando animazioni Flash su DeviantArt o illustrazioni manga scansionate su Xanga. Non avevano ancora, però, gli strumenti per vendere i loro contenuti e guadagnarsi da vivere.

Oggi tutto è cambiato grazie alla maggiore disponibilità di strumenti fisici (dalle configurazioni di streaming ai tablet da disegno) e all'avvento di nuovi strumenti Internet per produrre e commercializzare contenuti. La pandemia, poi, si è rivelata un vento tanto favorevole quanto inaspettato per quella che una volta era definita come una comunità ai margini, inaugurando al contrario una nuova generazione di creator professionisti e stabilendo un nuovo paradigma: chiunque abbia un'idea e una connessione a Internet può realizzare qualcosa di valore. 

Il contributo di Stripe

Anche Stripe, azienda tecnologica globale che costruisce infrastrutture per l’economia di Internet, si è trovata catapultata al centro di questa grande rivoluzione. La maggior parte delle piattaforme predilette dai creator utilizza infatti Stripe Connect per facilitare la monetizzazione: per esempio, Substack consente agli scrittori di creare newsletter a pagamento; Twitter permette ai creator di condividere contenuti premium con i loro “Super Follower”; Buy Me a Coffee, infine, li aiuta a ricevere supporto concreto dai fan sotto forma di piccoli contributi (il costo di un caffè). 

Per valutarne il reale impatto, Stripe ha indicizzato per la prima volta la Creator Economy misurando la crescita di 50 tra le piattaforme più popolari. Si tratta di una frazione dell'intera attività dei creator, ma questi macro-trend possono essere indicativi per l'intero settore.

La monetizzazione aggregata delle 50 piattaforme analizzate sfiora la cifra di 10 miliardi di dollari. Sebbene il 2020 abbia fatto segnare un  incremento nel numero di creator - a causa delle restrizioni dovute alla pandemia - non è stato un picco una tantum. Un anno dopo, infatti, crescono ancora a un ritmo record (+48% anno su anno). 

I settori della Creator Economy

Stripe ha inoltre analizzato i differenti settori che compongono la Creator Economy. Piattaforme educative come Interval, nata lo scorso anno per consentire agli istruttori e ai personal trainer di trasmettere lezioni di fitness online, rappresentano finora ben il 49% delle entrate complessive del comparto. Questo non sorprende, dato che i corsi digitali sono stati uno dei primissimi modi con cui i creator hanno iniziato a farsi pagare online: piattaforme come Teachable, per esempio, esistono dal 2014 e hanno lo scopo di aiutare gli utenti a creare corsi e condividere le proprie competenze con migliaia di utenti in giro per il mondo.

Nuovi settori, poi, stanno rapidamente guadagnando terreno. Man mano che i creator fanno crescere i loro brand e stabiliscono un pubblico di riferimento, vanno a rivolgersi a piattaforme come Luma, che permettono di promuovere relazioni con i propri fan attraverso l’organizzazione di eventi, newsletter, e analisi della community. Questa tendenza ha catapultato il settore in pole position, con un aumento del fatturato del +148% annuo.

Ben il 70% di queste “Creator Platforms” è riuscita a raccogliere capitali. Le piattaforme che consentono ai creator di trasmettere in streaming o produrre audio/video sono quelle ad aver ricevuto il maggior numero di finanziamenti.

Sempre più creator “professionisti”

Un numero sempre crescente di creator riesce oggi a guadagnarsi da vivere facendo ciò che sa fare meglio. In Giappone, le entrate mensili medie di un creator sono aumentate del +435%. Negli Stati Uniti, invece, il numero di creator che guadagnano un salario considerato sufficiente a soddisfare i bisogni di base (cioè superiore ai 69.000 dollari annui negli States) è cresciuto del +41%. Ed è facile immaginare che questo trend possa continuare man mano che vengono sviluppati nuovi metodi per la creazione di contenuti online, sbloccando di conseguenza anche nuovi modi per monetizzare. Stripe, per esempio, ora gestisce i pagamenti con carta su Nifty Gateway, piattaforma che consente ai creator di vendere arte crittografata tramite NFT.

Si pensa che la Creator Economy possa essere germogliata negli Stati Uniti, anche se oggi si sta diffondendo rapidamente in tutto il mondo: i Paesi con la crescita più rapida di nuovi creator sono infatti la Repubblica Ceca (+270%), la Romania (+215%) e il Brasile (+171%). L’obiettivo di Stripe è quello di contribuire a portare la Creator Economy in tutti gli angoli del mondo, e sta lavorando per supportare i creator di un numero sempre maggiore di Paesi.*

Sono infatti sempre di più i creator che abbandonano il proprio lavoro per dedicarsi totalmente alla propria passione online. Proprio per questo motivo, però, anche lo status quo dovrà evolversi in modo da soddisfare le esigenze di questi modelli di business pionieristici. Ad esempio, le strutture fiscali di molti Paesi non riflettono il modo in cui i creator iniziano e gestiscono le proprie attività: la maggior parte di essi rimane quindi una ditta individuale, senza possibilità o agevolazioni per dare vita a una SRL.

“Se la recente crescita esponenziale della Creator Economy dovesse continuare (come i trend registrati finora suggeriscono), in soli cinque anni le 50 piattaforme da noi analizzate potrebbero supportare più di 15,5 milioni di creator, un numero più grande dell’attuale popolazione di Istanbul” dichiara Alessandro Astone, Country Manager Italia di Stripe “Sebbene in rapida crescita, la Creator Economy ha però ancora molta strada da fare. Sono passati 25 anni dalla nascita della Creator Economy descritta da Paul Saffo: con strumenti migliori finalmente disponibili per i creator di tutto il mondo, i prossimi anni vedranno un’ulteriore evoluzione. I creator sono da sempre resilienti e intraprendenti: in Stripe saremo entusiasti di creare ancora più strumenti in grado di supportare il loro lavoro”.

*Oggi Stripe è disponibile per creator e aziende in 54 Paesi, e supporta clienti di 185 Paesi. I creator delle piattaforme analizzate hanno sede in Nord America (85%), Europa, Medio Oriente e Africa (11%), Asia-Pacifico (4%) e America Latina (0,5%). 

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Stripe è una società tecnologica che costruisce infrastrutture per l’economia Internet. Aziende di ogni dimensione, dalle startup alle società quotate in Borsa, utilizzano il software di Stripe per accettare pagamenti e gestire le proprie attività online.

Fondata nel 2011 e con sede a San Francisco e Dublino, Stripe impiega 3.000 dipendenti su 14 sedi in tutto il mondo. La società gestisce centinaia di miliardi di transazioni per milioni di aziende a livello globale, tra cui alcune delle aziende più importanti del mondo (come Amazon, Google, Facebook, Shopify, Zoom, Slack e Salesforce).

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Caricato il 22/10/2021

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