LOTTA
Dall’energia di due attiviste nasce “L’eco” lo spettacolo di LOTTA e Sara Segantin
Dall’energia di due attiviste nasce “L’eco”
lo spettacolo di LOTTA e Sara Segantin
In anteprima nazionale a Pordenone lo spettacolo di LOTTA e Sara Segantin con la regia di Mauro Sarina, andrà in scena l’11 ottobre ore 18.00, all’Auditorium dell’Istituto Vendramini. Ingresso gratuito. Gli arrangiamenti sono a cura di LOTTA e del produttore musicale Gaibo. Le scenografie sono state curate da Giuliana Giannettto.
Dopo Detonazione, lo spettacolo scritto e portato in giro per le piazze d’Italia e d’Europa da LOTTA, e dopo i viaggi di Sara Segantin, dalle terre selvagge dell'Alaska ai deserti dell’Africa per portare sui palchi la voce di chi lotta in prima linea per la giustizia sociale e ambientale, le due attiviste si uniscono in uno spettacolo che racconta la montagna come metafora.
La metafora di un mondo che si sgretola e che va ricostruito passo dopo passo: una riflessione sulla giustizia - climatica e sociale, sul senso di comunità, sull’arte come strumento di resistenza e la montagna come simbolo di esistenza.
Una musicista di città e una giornalista di montagna si incontrano alla "Fermata Monte Cobalto – quota 1042": ad aspettarle la salita, la fatica e la vetta, in un percorso di ricerca di senso e di speranza.
L’autobus non arriva mai e le costringe a confrontarsi nel silenzio e nella frustrazione di un mondo che cambia senza cambiare mai, faccia a faccia con i pregiudizi, le ansie, ma anche la voglia di lottare.
Storie di clima, di vita e di umanità si fondono in uno spettacolo che parla alla testa e al cuore, indagando i sentieri di un altro mondo già possibile, tra passi e note, storie e canzoni.
Dove l’ombra della guerra e del clima in crisi pare oscurare la luce dei sogni, resta la forza possente della montagna e l’amore indomabile per ciò che cresce, per ciò che ancora esiste, per ciò che, nonostante tutto, resiste.
30 settembre 2025 - L’eco è un’indagine sul mondo che ci circonda, su quello che non c’è più e su quello che potrebbe essere. Un dialogo intenso, ironico e a tratti feroce, che si trasforma in un viaggio fisico e spirituale. La montagna diventa metafora di un mondo che si sgretola e che va ricostruito passo dopo passo: una riflessione sulla giustizia - climatica e sociale, sul senso di comunità, sull’arte come strumento di resistenza e la montagna come simbolo di esistenza.
La scena è essenziale: due ragazze, uno zaino e un contrabbasso. Ma la loro storia riempie l’aria di immagini, suoni, memorie collettive, storie e canzoni. È un invito a rallentare, a camminare, a legarsi alla stessa corda, per scoprire che ogni gesto, ogni scelta – come cantare, raccontare, camminare insieme – è un atto politico.
- Andiamo!
- Dove?
- In montagna e poi in città. Verso il mare e poi oltre l’orizzonte. Per i sentieri e per le strade, nel fango e nelle piazze, sui palchi e nei palazzi. Ovunque, Sara.
- Ma se manco arriva il bus…
- Allora ci andremo a piedi, come abbiamo sempre fatto! Abbiamo camminato entrambe fino a consumare le suole. Io con il mio contrabbasso e tu…
- Io con la penna e lo zaino blu.
Le protagoniste fondono tra parole e canzoni le esperienze di scoperta del mondo, dai popoli della foresta di Panama in lotta contro le miniere all’attivismo tra le pagaie del Reno, dalle piazze in ascolto del suono del contrabbasso al coraggio di chi ha lottato per la libertà sulle montagne d’Oriente.
“Dopo l’esperienza di Detonazione, lo spettacolo che ho scritto e portato in giro per le piazze d’Italia e d’Europa, i teatri e i festival, ho sentito il bisogno di raccontare l’evoluzione della mia storia di arte e attivismo. Quando dedichi ogni tuo respiro alla causa climatica, con un progetto chiaro che vuole smuovere le coscienze, ti trovi infatti più volte a fare i conti con il dubbio, con la necessità di condivisione, con il bisogno di unire le forze con altre persone che guardino nella tua stessa direzione” racconta Lotta, artista climatica. “Dovevo raccontare questa “fase due” del mio viaggio, perché non basta far “detonare” le coscienze e attivarle, se poi non si condividono gli ostacoli di un percorso comune. Certo non mi sarei mai immaginata di farlo al fianco di una compagna di avventure come Sara Segantin, con cui ci siamo trovate dopo percorsi paralleli di attivismo che hanno sempre avuto tanti punti in comune: dall’esperienza al TEDx, a Ferrara lei e a Varese io, passando per eventi e manifestazioni. Le nostre storie si sono incontrate perché non poteva essere altrimenti, in una fase della vita in cui entrambe abbiamo sentito l’esigenza di proiettarci ancora una volta nel mondo in cui vorremmo vivere, costruendo insieme un’alternativa a quello che ci circonda.”
“Sono cresciuta sulle Dolomiti e ho studiato a Trieste - città del mondo, terra di confine - e poi tra le Montagne rocciose del Nord America. Ho girato il mondo, in spalla lo zaino e la voglia di raccontare ciò che è. Dalle terre selvagge d’Alaska ai deserti d’Africa, dalle isole del Pacifico ai suoni di un’Asia lontana e sconosciuta fino alle foreste del Sud America e le periferie nascoste delle città d’Europa, vibranti di coraggio e di orrore.” Dichiara Sara Segantin. “Ho lottato una vita intera per il diritto di dire. Scrivo libri, parlo alla televisione, alla radio, ai giornali. Ascolto e cerco di portare la voce di chi lotta in prima linea per la giustizia sociale e ambientale sui palchi, nei palazzi e nelle piazze dell’Occidente. In un momento storico in cui le basi stesse della democrazia paiono sgretolarsi, in cui il senso delle nostre Costituzioni viene calpestato dalla legge del più forte, è nella forza dei legami che l’Umanità continua a Resistere. Raccontando il mondo costruiamo realtà e per farlo non c’è niente di più potente di un’amicizia, intrecciata alla forza delle storie vera e alla profondità della musica. Perché da giornalista, da alpinista, da docente, da essere umano, sono sempre più convinta che oggi più che mai arrendersi sia un privilegio che non possiamo permetterci.”
Lo spettacolo “L’eco”, lo spettacolo di LOTTA e Sara Segantin con la regia di Mauro Sarina andrà in scena per la prima volta a Pordenone, 11 ottobre ore 18.00, Auditorium dell’Istituto Vendramini. Ingresso gratuito. Gli arrangiamenti sono a cura di LOTTA e del produttore musicale Gaibo. Le scenografie sono state curate da Giuliana Giannettto.
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Convinta che la nostra voce sia l’arma più potente contro l’indifferenza. Lotta canta, suona e scrive perché sente che grazie a queste forme creative si possa creare un ponte tra messaggio e individuo. Lo spettacolo vuole generare una “reazione” che possa trasformarsi in un’onda d’urto che catturi gli occhi di chi guarda altrove, le parole e le note sono i suoi mattoncini per costruire un mondo da poter chiamare Casa.
Sara Segantin
Giornalista, scrittrice e advisor della Commissione Europea per le strategie di comunicazione dei rischi climatici, conduce la rubrica di approfondimento scientifico Terra chiama Terra! per Rai Radio 1 FVG e collabora come inviata ed esperta per la Rai. Insegna comunicazione della crisi climatica alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste. È una delle fondatrici di Fridays for Future in Italia, ambassador per l'European Climate Pact ed Explorer per la Society of Women Geographers. Con i suoi romanzi per ragazzi (gli ultimi Non siamo eroi, ll cane d’oro - Rizzoli) realizza percorsi di educazione e formazione sul clima e la pace. Il suo impegno si concentra sul legame tra narrazione, cultura, ambiente e sull’interconnessione tra giustizia climatica, diritti umani e salvaguardia del pianeta.
Per maggiori informazioni:
Ufficio stampa dello spettacolo:
Mirandola Comunicazione | comunicazione@mirandola.net
Francesco Sicchiero | francesco.sicchiero@mirandola.net
Organizzatore dell'Evento "Il Cai Pordenone porta la montagna in città":
CAI Pordenone | Ufficio Comunicazione e Coordinamento Centenario| comitato.scientifico-
Grazia Pizzoli | Tel. +39 393 572 2480
Caricato il 26/09/2025
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