Mario Calabresi

Mario Calabresi

Giornalista e scrittore - CEO & Editor-in-Chief Chora Media

Faccio il giornalista fin da bambino, se giornalista significa avere curiosità di tutto quello che accade nel mondo. Mi piace capire il perché dei fatti e le storie delle persone.

Ho cominciato indagando cosa succedeva nel condominio e a leggere tantissimo, qualunque cosa mi capitasse per le mani. Ho raccolto per anni le storie della mia famiglia e fin dalle scuole medie ho riempito cartelline con ritagli di articoli sulle campagne elettorali americane, sognavo di seguirne una. Ce l’avrei fatta quando di anni ne avevo già 38 e per diciotto mesi percorsi l’America in lungo e in largo seguendo Barack Obama, Hillary e Bill Clinton e John McCain. Una mattina, sotto l’albero dove il giovane Barack si rifugiava a studiare nella sua scuola di Honolulu, sentii che il sogno si era realizzato.

Le prime collaborazioni con giornali e riviste le ho fatte durante l’università (ho studiato storia con grande passione ma fermandomi a un passo dalla laurea), sono riuscito a scrivere per “la Voce” di Indro Montanelli e un’intervista al designer Bruno Munari segnò la prima tappa felice.

Sono entrato alla scuola di giornalismo di Milano, era il 1995, e per essere ammessi si dovevano superare due prove. Eravamo in duemila per quaranta posti, arrivai 36esimo e grazie alla scuola feci il mio primo stage all’Ansa a Roma. La redazione politica di Montecitorio è stata la mia palestra e lì mi hanno fatto i primi contratti. Ho seguito Berlusconi, Prodi, Cossiga, l’elezione di Ciampi e ho capito come funziona la politica.

Ho lavorato a “Repubblica” e alla “Stampa” e di entrambi i giornali sono diventato direttore. Guidare un giornale, l’ho fatto nel decennio tra il 2009 e il 2019, per me ha significato accogliere la sfida della trasformazione, cambiare i modi e i tempi del lavoro. Sono un ottimista e, pur amando la memoria e la ricostruzione del passato, non vivo con la testa rivolta all’indietro. Sono convinto che il racconto dei fatti del mondo, dei motivi che li hanno causati e delle loro conseguenze, sia più vivo che mai, ma che le forme di questo racconto vadano aggiornate. Se la carta declina non significa che con lei debba declinare il giornalismo, mi affascina ogni nuova forma di racconto, dai podcast ai documentari, dalle serie tv alle newsletter fino agli eventi dal vivo.

La biografia completa e dettagliata la potete trovare sul mio profilo LinkedIn.

Questo spazio è un luogo dove raccogliere il mio lavoro, dove trovare quello che mi piace e che mi sta a cuore raccontare