End The Slaughter Age Italia
“Basta finanziamenti agli allevamenti”: la richiesta degli oltre 100.000 cittadini europei sostenitori di End The Slaughter Age
Ad oggi l’Unione Europea finanzia con 400 miliardi di euro ogni sette anni l'industria zootecnica, un settore insostenibile a livello etico, ambientale ed economico. Esistono però delle alternative, quelle di origine vegetale e da agricoltura cellulare, che sono in grado di ridurre drasticamente l’impatto del nostro settore alimentare e che dunque non possono più essere ignorate.
“Basta finanziamenti agli allevamenti”: la richiesta degli oltre 100.000 cittadini europei sostenitori di
End The Slaughter Age
End The Slaughter Age è un’iniziativa dei cittadini europei che esorta l’Europa a escludere l’allevamento dalle attività in grado di percepire i sussidi della Politica Agricola Comune e chiede di promuovere una produzione alimentare alternativa, più etica e sostenibile.
Partita in occasione del National Animal Right Day 2022 scorso, la raccolta firme End The Slaughter Age si concluderà, a distanza di un anno, il 5 giugno 2023. Entro questa data, l’Iniziativa presente sul sito dell’Unione Europea dovrà raccogliere un milione di firme valide affinchè le richieste dei cittadini siano obbligatoriamente dibattute dalla Commissione Europea.
In Europa sono state raggiunte più di 100.000 firme, e l’Italia ha raccolto la metà della soglia minima richiesta per Paese.
Sito UE per firmare: https://eci.ec.europa.eu/025/public/#/screen/home
Sito web: www.endtheslaughterage.eu/it
Milano, 30 gennaio 2023 - Nel corso degli ultimi anni la questione relativa ai cambiamenti climatici ha portato sempre più attenzione sull’impatto della nostra alimentazione sul pianeta, facendo convergere le sensibilità ambientaliste e quelle che che si occupano della liberazione animale in un’unica voce che chiama all’urgenza di un cambiamento. Per questo motivo End The Slaughter Age (ETSA), un’organizzazione internazionale creata con l’obiettivo di porre fine allo sfruttamento animale, ha creato l'omonima Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) che avanza due proposte che mirano a riconvertire allevamenti e macelli in vista della transizione del nostro sistema alimentare. L’ICE infatti chiede alla Commissione Europea di escludere le attività zootecniche da quelle in grado di percepire i sussidi della Politica Agricola Comune (PAC) e di incentivare la produzione e la vendita di alternative più etiche e sostenibili rispetto ai prodotti di derivazione animale tradizionali.
“L’ICE è differente dalle comuni petizioni, poiché nasce come meccanismo di democrazia partecipativa europea, permettendo di sottoporre una proposta di legge direttamente alla Commissione Europea in seguito al raggiungimento di 1 milione di voti raccolti nell’arco di un anno. I fondi europei destinati alla zootecnia superano i 400 miliardi di euro ogni 7 anni e alimentano un’industria insostenibile a livello etico, ambientale ed economico: le richieste che rivolgiamo all’Europa in favore di una produzione diversa e più coerente con le attuali esigenze climatiche e la sensibilità dei cittadini, dovrebbero essere pertanto parte di una battaglia che sta a cuore a tutti. - affermano i volontari dell’associazione - Dal 15% al 51% delle emissioni dei gas serra sono dovute al consumo di carne tradizionale e di prodotti di origine animale, ma esistono delle alternative ai derivati animali attraverso le quali è possibile avere le stesse proprietà organolettiche e nutritive, abbattendo però in modo sorprendente le emissioni di gas a effetto serra, l’inquinamento delle acque ed il consumo idrico in generale, l’uso del suolo e le problematicità legate all’uso di fertilizzanti e pesticidi necessari per le monocolture intensive destinate a sfamare i più di 80 miliardi di animali che si allevano ogni anno.
Secondo l’IPCC, Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico, i prodotti vegetali o quelli derivati dall’agricoltura cellulare, come la carne coltivata, possono ridurre drasticamente le emissioni di gas climalteranti e le risorse necessarie per la produzione di cibo. Anche l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, invita ad abbandonare i prodotti animali in favore di quelli plant-based per contrastare le malattie croniche non trasmissibili e il problema dell’antibiotico resistenza.
L’iniziativa di End The Slaughter Age è stata approvata dalla Commissione Europea lo scorso 27 aprile ed è partita in occasione del National Animal Rights Day il 5 giugno 2022, raccogliendo oltre 100 mila firme in tutta Europa, di cui più di 27 mila solo in Italia. Sebbene sia stata attaccata da alcune figure in forte conflitto d’interessi tanto da portare alla nascita di un manifesto contro la carne coltivata, attualmente è sostenuta da più di 170 associazioni e santuari di animali liberi come la LAV, l’ENPA e la PETA, da partiti politici come il Movimento 5 Stelle, che appoggia le richieste dell’iniziativa nel programma elettorale delle ultime elezioni, da Italexit, da Unione Popolare e dal Partito Animalista Italiano, da artisti e personalità di rilievo come gli attori Tullio Solenghi, Massimo Wertmüller e Elisa Di Eusanio, l’eurodeputata Laura Ferrara, i consiglieri regionali Andrea Zanoni e Luigi Piccirillo, ed infine i giornalisti d’inchiesta Sabrina Giannini e Paolo Barnard che hanno visto in questa ICE l’opportunità di cambiare le cose in modo sistemico.
Raggiungere 1 milione di firme entro giugno 2023 e ottenere dalla Commissione Europea la delibera sulle richieste dell’ICE, è una grande sfida, ma End The Slaughter Age è la più grande opportunità che l’Europa ha di fare un passo avanti verso un mondo più etico e sostenibile.
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Per maggiori informazioni:
Ufficio stampa End The Slaughter Age Italia
Xhuliana Rrotani
3755224299
Sito web: www.endtheslaughterage.eu/it
Sito UE per firmare: https://eci.ec.europa.eu/025/public/#/screen/home
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Uploaded on 18/01/2023
