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CybergON: Marco Lucchina commenta l'attacco allo Smartphone di Jeff Bezos

Attacco allo smartphone di Jeff Bezos

Azione di social engineer da parte di un'agenzia governativa? Chiunque sia stato è un genio



Brunello 22 gennaio 2019 - L’attacco informatico subìto da Jeff Bezos rivela un'azione di social engineering frutto di un'organizzazione complessa. Questo il commento di Marco Lucchina, Cybersecurity Manager di CybergON, divisione di Elmec Informatica dedicata alla cybersecurity.

“Il primo fattore da tenere in considerazione è sicuramente il fatto che Jeff Bezos, innovatore di grande esperienza, non avrebbe mai aperto un link o un video proveniente da uno sconosciuto. Il messaggio quindi deve essere arrivato da un contatto conosciuto, una fonte ritenuta affidabile: potremmo supporre che qualcuno è riuscito ad accreditarsi come se fosse il Principe Saudita, con un’azione di social engineer veramente complessa. Un’alternativa - continua Marco Lucchina - è che si trattasse effettivamente del telefono del Principe, precedentemente forzato da qualcun altro che si è intromesso in una conversazione esistente. Questo tipo di attacco, chiamato Man in the Middle, è usuale negli scambi di email, mentre è più complesso negli Instant Message. Le capacità tecniche per mettere in piedi una simile azione sono ad ogni modo molto avanzate, in possesso solo di organizzazioni che vengono definite APT (Advanced Persistent Threat) o di agenzie governative.

Di sicuro ci troviamo di fronte ad un caso spinoso e complesso, in cui il tema della cybersecurity diventa un fattore decisivo non solo nella tutela della privacy o del business, ma anche nella gestione della politica internazionale”.

Per informazioni:

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Caricato il 22/01/2020

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