Alessandro Nardone

Orwell: dal Commodore 64 a una piattaforma anti-fake news

Dai primi home computer a una piattaforma per fare business comunicando meglio e valorizzando i contenuti di qualità e chi li crea. Questo, in buona sostanza, è stato il filo conduttore della presentazione di Orwell che si è svolta a ComoNExT, l’Innovation Hub in cui Alessandro Nardone e Sergio Malagoli hanno “incubato” la loro startup innovativa, la cui “vision” è rappresentata nell’omonimo libro scritto da Nardone.

«Il libro è una riflessione importante su un tema centrale come quello delle fake news – spiega Stefano Soliano, Direttore Generale di ComoNExT – come peraltro farà anche la startup, per questo siamo felici che Alessandro e il suo team abbiano scelto ComoNExT come punto di partenza di un progetto così ambizioso.» Tema, quello delle fake news, su cui si è soffermato anche Alessandro Nardone, il cui intervento è stato un vero e proprio viaggio: prima a ritroso, per vivere le tappe più importanti della rivoluzione digitale, dal celebre Pong di Atari, passando per il Commodore 64 e l’Amiga per arrivare all’avvento del Web e alle rivoluzioni messe in atto da Steve Jobs con l’iPhone e Mark Zuckerberg con Facebook.

«Orwell punta a diventare un ecosistema – spiega Sergio Malagoli, Co-founder e CTO di Orwell – che insieme al metodo (il libro) e alla formazione che tra breve inizierà con corsi in aula e online, offrirà una piattaforma che punta a rivoluzionare il mercato della comunicazione e quello dell’informazione, abbinando alla possibilità di gestire tutta la comunicazione online da un’unica piattaforma, uno spazio dove chi crea contenuti (giornalisti, fotografi, videomaker) sarà connesso direttamente con chi necessita di contenuti di qualità per la comunicazione della propria azienda o per i brand dei suoi clienti.» Sulla capacità di fare sinergia ha insistito anche Elisabetta Di Matteo, CLO di Orwell nonché trait d’union con gli imprenditori che hanno investito nel progetto di Nardone: «Nuove energie per il territorio è un motto che abbiamo fatto nostro unendoci per sostenere un’idea che potrebbe davvero rivoluzionare il mondo della comunicazione.»

Il pubblico che ha riempito la Sala Spazio non era composto soltanto da “addetti ai lavori” ma anche da alcune persone molto vicine ad Alessandro Nardone, come la moglie Irene Colombo – che proprio in questi giorni sta lavorando ad un nuovo format televisivo incentrato sul food come stile di vita – e «l’amico di una vita», il rocker Simone Tomassini.

Caricato il 15/02/2019

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