Associazione Progetto Marzotto

PREMIO MARZOTTO: INTERVISTA A FILIPPO RENÒ – CEO DI EPINOVA BIOTECH

EPINOVA BIOTECH- IDROGELI BIOATTIVI PER LA CURA DI ULCERE E USTIONI

 

Sviluppo di substrati polimerici per sostituti epiteliali ad uso sanitario, attraverso la creazione di una nuova matrice biocompatibilie, fortemente idratata (Idrogel), di facile produzione, in grado di agire sia come supporto meccanico che come drug delivery system per lo sviluppo e la differenziazione in vitro e in vivo di tessuti (Epigel).

 

Intervista a Filippo Renò, CEO Epinova Biotech

Vincitore Premio per una nuova impresa sociale e culturale (100.000 euro)

Terza edizione Premio Gaetano Marzotto – Anno 2013

    

1) Da dove arriva l’idea fondativa della vostra startup? Quale tipo di esigenza risolve? 

L’idea arriva dopo 15 anni di ricerca universitaria sui biomateriali impiantabili e nel campo dell’ingegneria tessutale che li usa per ricreare tessuti funzionali ossa, vasi e pelle. Nell’ambito di questo background abbiamo individuato una strategia per risolvere alcuni gravi problemi legati alle ulcere, alle ferite che non riescono a rimarginarsi come le ulcere da decubito, quelle vascolari o legate al diabete. Basti pensare che solo in Italia, anche per il progressivo invecchiamento della popolazione, ogni anno si conta l’insorgenza di oltre 2 milioni di queste ulcere diabetiche. Questo significa che c’è una forte richiesta di soluzioni mediche e quindi che c’è un mercato di notevoli dimensioni.

   

2) Nella fase iniziale avete utilizzato le competenze di qualche incubatore o acceleratore?

Il nostro incubatore è stato Enne 3, l’incubatore di imprese dell’Università del Piemonte Orientale, che ha accolto il nostro team scientifico ed è stato fondamentale nella prima fase di sviluppo della startup. Enne3 in questo momento fa da advisor finanziario, cura i rapporti con le istituzioni e l’accesso ai fondi pubblici. In seguito abbiamo avuto un programma di sei mesi di accelerazione presso il SeedLab di Milano, che ci ha aiutato nello sviluppo di un business plan di buon livello e ci ha portato le competenze necessarie per capire il mercato, cosi come ci hanno enormemente aiutato i corsi che il Premio Marzotto ha permesso a diversi membri del team di frequentare presso la Fondazione CUOA, business school di Vicenza partner del Premio Marzotto.

 
3) Ci date una breve descrizione dell’attuale sviluppo della tecnologia, del prodotto o del servizio?

Al momento stiamo sviluppando alcuni prototipi per i trials clinici, siamo nella fase di industrializzazione e di attesa del riconoscimento dell’intero processo da parte del Ministero della Salute con le relative certificazioni. Il tutto dovrebbe arrivare entro la fine del 2016 e quindi a quel punto potremo andare con le nostre soluzioni sul mercato. La certificazione italiana avrà validità anche in Europa per i patti di reciprocità che ci sono a livello comunitario, ma nel frattempo stiamo operando per estendere il brevetto anche in Usa e Giappone. Quest’ultimo è un mercato molto interessante vista particolare sensibilità di quelle popolazioni a problemi dermatologici complessi.

  

4) Quali tipi di attività vi ha consentito di realizzare il premio vinto con Associazione Progetto Marzotto? Avete ottenuto altri finanziamenti?

Il Premio Marzotto ci ha dato prima di tutto grande visibilità. Vincere il Premio ha significato partecipare a eventi importanti, rilasciare interviste, comparire sui media nazionali e di settore. Abbiamo avuto anche una presenza su Scientific American che ci ha aperto contatti importanti con colleghi italiani e stranieri. Da un punto di vista economico, con la vincita dei 100 mila euro del Premio abbiamo potuto assumere degli stagisti che vogliamo mantenere all’interno della società, ma soprattutto di acquistare il brevetto dalla nostra università, che ne deteneva la proprietà mentre Epinova ne era licenziataria unica. Questo passaggio è stato fondamentale per darci quella spinta imprenditoriale che è necessaria per trasformare una startup  in una impresa che vada sul mercato.

  

5) Avete partecipato a qualche competizione?

Dopo il Premio abbiamo partecipato a diverse competizioni, tra cui il Tech Connect 2015 a Washington dove siamo stati premiati come una delle idee tecnologiche l’idea più innovative al mondo.

  

6) Quali sono le principali difficoltà che dovete affrontare?

Il settore del biomedicale ha tempi molto lunghi sia di sviluppo che di ingresso sul mercato. Questo implica difficoltà a reperire fondi che sono indispensabili per la ricerca. Noi adesso stiamo lavorando sul fronte di Horizon 2020 e con fidi e prestiti bancari. Abbiamo partecipato al bando di Invitalia Smart&Start e siamo alla prima fase di selezione. Quest’ultimo è senz’altro un progetto intelligente per la possibilità che fornisce alle startup innovative di accedere al credito garantito da un fondo statale. La nostra speranza è di diventare sempre più “appetibili” per dei grossi finanziatori man mano che ci avviciniamo al mercato. A noi servono finanziatori coraggiosi, anche per questo abbiamo aperto contatti in Usa e UK.

  

7) Quali saranno i prossimi sviluppi tecnologici o commerciali, ed eventuali aggiornamenti sui brevetti/proprietà intellettuale del progetto?

Noi siamo un research & developement, abbiamo brevetti affini al nostro per soluzioni nello stesso ambito di mercato. Per cui operiamo in continuazione per lo sviluppo di nuovi prodotti per i quali saranno necessari tempi medio-lunghi per arrivare al mercato. 

 

8) Secondo voi cosa si potrebbe o dovrebbe fare a livello burocratico istituzionale per favorire lo sviluppo di startup innovative in Italia?

Quando abbiamo cominciato nel 2011 c’era un ambiente burocratico decisamente complicato, che per fortuna è molto cambiato negli ultimi anni. Il nostro settore è particolare, è dominato da multinazionali, ma è anche d’avanguardia per cui l’accesso al credito è ora comincia ad essere facilitato. Inoltre noi siamo stati molto aiutati all’inizio dalla finanziaria regionale FinPiemonte con piccole cifre e ora essere una delle circa tremila startup innovative certificate in Italia diventa fondamentale per accedere a finanziamenti regionali, nazionali e internazionali.
Quello che ci vorrebbe oggi per chi ha una idea, per una startup, sarebbe accedere a finanziamenti agevolati al massimo nei primi anni, per poter assumere personale con tassazione agevolata, anche per periodi limitati, ma necessari per portare all’interno delle strutture persone giovani e motivate.

 

 

(Febbraio 2015)

 

Caricato il 17/03/2015

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