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STUDI LEGALI: DLA PIPER IL PIÙ PRESENTE SUI MEDIA ITALIANI NELL’ULTIMO MESE

STUDI LEGALI: DLA PIPER IL PIÙ PRESENTE SUI MEDIA ITALIANI NELL’ULTIMO MESE

Secondo quanto rilevato da Mediamonitor.it, sul podio degli studi più citati sui mezzi di informazione italiani ci sono anche BonelliErede e Clifford Chance

Roma, 16 aprile 2019 - DLA Piper nell’ultimo mese è stato lo studio legale più citato sui mezzi di informazione italiani (110 menzioni), superando di un soffio i colleghi di BonelliErede (101) e doppiando quasi Clifford Chance (62). A mettere in evidenza questi dati è il monitoraggio svolto su oltre 1.500 fonti d’informazione fra carta stampata (quotidiani nazionali, locali e periodici), siti di quotidiani, principali radio, tv e blog da Mediamonitor.it, che utilizza tecnologia e soluzioni sviluppate da Cedat 85, azienda attiva da oltre 30 anni nella fornitura dei contenuti provenienti dal parlato.


A spingere sui media DLA Piper hanno contribuito anche la nomina di nuovi partner dello studio e l’organizzazione di alcuni eventi come il Brazil day, dedicato alla disamina dei rapporti commerciali tra Italia e Brasile. BonelliErede, invece, è salito agli onori delle cronache per aver fatto da consulente legale, per le questioni di diritto italiano, nella quotazione in borsa di Nexi e per via delle indiscrezioni su una possibile fusione con lo studio Lombardi Segni.

Al quarto posto della graduatoria elaborata da Mediamonitor.it si posiziona lo studio legale Gianni Origoni Grippo Cappelli, che con 57 citazioni supera Latham & Watkins (56), Chiomenti e Orrik (52), sesti a pari merito. A seguire gli studi Legance (49), Baker Mckenzie (45) e Linklaters (45), che nella quotazione di Nexi è stato consulente legale per le questioni di diritto americano e inglese.

Nella top ten degli studi legali più presenti sui media italiani troviamo anche lo studio Martinez-Novebaci di Milano, che all’inizio di febbraio ha ottenuto una vittoria importante in Cassazione per conto di Trenitalia nella causa intentata nel 2008 da un pendolare di Piacenza, che aveva invocato il danno esistenziale per i disagi e i ritardi dei treni. I Giudici della Corte hanno ribadito che i disagi dei pendolari non sono equiparabili al danno esistenziale ma vanno risarciti secondo i parametri previsti dai contratti di servizio con le aziende di trasporto.

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Caricato il 16/04/2019

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