Elena Sgaravatti, Vicepresidente Federchimica – Assobiotec dichiara:

“L’Italia ha grandi asset sui quali puntare per generare ricchezza nei limiti delle risorse del pianeta e per accelerare quella transizione ecologica richiesta con urgenza a livello globale: bioraffinerie uniche al mondo per la produzione di biocarburanti avanzati e intermedi chimici da fonti rinnovabili; filiere integrate nel territorio per la valorizzazione degli scarti agricoli, dei sottoprodotti dell’industria alimentare e dei rifiuti; una ricerca nella mappatura genetica delle piante coltivate riconosciuta a livello mondiale, un valore della bioeconomia che ci posiziona fra i vertici della classifica europea . Ma tutto questo non basta. Serve costruire una nuova finanza che valorizzi gli impatti e restituisca il valore economico lungo tutta la catena produttiva di questi asset. Serve definire metriche condivise che valutino effetti e impatti nel lungo periodo, in termini di preservazione dell'ambiente, nuovi alimenti, approvvigionamenti, safety, food loss e food waste. È anche necessario un grande lavoro di educazione culturale. Ma soprattutto serve conoscere e riconoscere quanto possono essere importanti le biotecnologie nello sviluppo di questa nuova crescita sostenibile che non è un’opzione ma una scelta ineludibile”.