“Più sudore e poca ispirazione”. Il motto dell’inventore americano Thomas Alva Edison descrive bene la filosofia e l’approccio di Franco Cimatti, approdato in AEHRA, dopo una lunga carriera in Ferrari (32 anni) e Lotus. Perché se l’ispirazione fa partire il motore, ciò che rende tutto possibile è l’applicazione. I progetti hanno bisogno di maturare. E la carriera di Franco Cimatti si può dire che sia “maturata” fin dai tempi dell’asilo, quando la madre, lo aveva battezzato “Franco Svitatutto” e il figlio la faceva disperare disegnando sui muri di casa. Prima disegni legati alla corsa allo spazio e alla sua grande passione, quella della montagna. Poi sono arrivate le moto da fuoristrada. Un interesse che ha spinto Cimatti a scegliere la facoltà di ingegneria meccanica, prima al Georgia Institute of Technology ad Atlanta e poi al M.I.T. Si può dire che l’ingegnere scelto da AEHRA per mettere a terra il suo progetto di auto elettrica di alta gamma non abbia mai smesso di “disegnare”, come confermano i suoi 116 brevetti. Perché, come ama ripetere, “se qualcuno chiede di fare innovazione, è già troppo tardi”.