MIA PHOTO FAIR

PREMIO MIRAMART

PREMIO MIRAMART


miramART, un’associazione culturale no-profit, fondata dal Grand Hotel Miramare, conferma, per il secondo anno consecutivo, il premio miramART, con l’obiettivo di sostenere l’arte contemporanea, rinnovando la sua partnership con MIA Photo Fair, in programma dall’ 11 al 14 aprile 2024.

Nel perseguimento dell’obiettivo di promuovere regolarmente conversazioni legate al contemporaneo, l’associazione miramART intende sostenere un artista coinvolto nella sezione speciale curata da Rischa Paterlini, attraverso la premiazione e l’acquisizione di una delle sue opere, che sarà successivamente inclusa nella propria collezione.

Tale iniziativa mira a supportare l’arte contemporanea e a dare visibilità ai talenti creativi, promuovendo la diffusione della cultura artistica e la condivisione di esperienze importanti per artisti, curatori, collezionisti e galleristi: “Siamo particolarmente sensibili ai temi trattati in questa sezione, un’occasione per ribadire il ruolo dell’arte contemporanea quale unico fil rouge per realtà, oggi così complesse mentre solo nel secolo scorso gli stessi paesi erano laboratori di convivenza e di scambi proficui tra culture e religioni diverse tra loro”, sostengono Andrea e Fabio Fustinoni.

L’acquisizione di un’opera da parte della collezione è infatti solo una delle modalità con cui l’associazione supporta l’arte contemporanea, in aggiunta al sostegno costantemente fornito a progetti espositivi e produzioni artistiche. L’opera sarà esposta nella collezione miramART presso il Grand Hotel Miramare di Santa Margherita Ligure, con l’auspicio che il lavoro contribuisca a promuovere un dialogo aperto tra culture e terre diverse.

A partire dal 2019, miramART assume anche il ruolo di denominazione della collezione d’arte contemporanea del Grand Hotel Miramare. Dal 2021, la collezione pubblica annualmente un catalogo delle opere esposte, il quale, curato da Rischa Paterlini, da quest’anno, sarà edito da Allemandi. 

Durante questa edizione Andrea e Fabio Fustinoni hanno manifestato il loro sostegno con la premiazione di un’opera facente parte della sezione “Oltre i confini del Mediterraneo”. L’opera vincitrice è 15/2013, parte del progetto a lungo termine To Redeyef (2012-2016).

Redeyef, la città nel sud della Tunisia protagonista dell’opera, al pari di altre, ha giocato un ruolo decisivo durante le proteste che caratterizzarono la rivoluzione tunisina del 2010 e 2011, nota alla stampa occidentale come Rivoluzione dei Gelsomini, nel contesto della primavera araba. La motivazione delle insurrezioni, che portarono alla caduta del vecchio regime, furono spinte dalle condizioni di vita ormai insostenibili nel paese per disoccupazione, rincari alimentari e corruzione, provocando decine di morti e feriti. Nell'opera, l'attenzione di El Ghezal si concentra su un cartello luminoso con la scritta “Allah Hotel”. La scelta di evidenziare questo unico elemento in un contesto altrimenti dimesso è una critica tacita alla situazione politica del 2013, a tre anni dalla rivoluzione. L'opera è stata selezionata per la sua capacità di evocare un senso di dualismo e ambiguità e per l'attenzione alle contraddizioni della società moderna. In questo contesto, il nome di Dio non simboleggia un luogo sacro, bensì un hotel abbandonato, sottolineando così le promesse infrante e i bisogni ignorati. Tale riconoscimento evidenzia come El Ghezal riesca a coinvolgere il pubblico con un gioco di parole e un'ironia che sfidano le convenzioni.

Questa decisione sottolinea l’impegno costante nel promuovere e valorizzare il patrimonio artistico contemporaneo. L’associazione culturale miramART dimostra il suo sostegno e la sua promozione dell’arte contemporanea attraverso il conferimento del premio omonimo, non solo celebrando l’eccellenza artistica, ma evidenziando anche l’impegno continuo nel promuovere una visione aperta e inclusiva attraverso l’arte contemporanea.

Fakhri El Ghezal è nato ad Akouda nel 1981 e vive e lavora tra Tunisi e Chott Meriem. È un artista visivo e regista tunisino indipendente, la cui pratica include fotografia analogica, video, pittura, disegno e calligrafia, o ibridazioni tra queste. Si è laureato in Belle Arti presso l'Istituto Superiore di Belle Arti di Tunisi e in Arte e Comunicazione presso l'Istituto di Belle Arti di Nabeul. Tra il 2008 e il 2021, ha lavorato come pittore pirografico sotto il pseudonimo di “Ibrahim Màtouss”. Dal 2016, ha praticato la calligrafia e il tagging sotto lo pseudonimo “Weld Hlima”. Nel lavoro di El Ghezal, il tema centrale è sempre la luce, che si manifesta attraverso di essa e in essa, emergendo come mezzo per esplorare la memoria sepolta, le tracce del passato che vengono scoperte e rivelate. Le sue opere sono state esposte in numerosi festival, fiere ed esposizioni internazionali, tra cui le Rencontres africaines de la photographie a Bamako, la Documenta Fifteen a Kassel, il New Museum a New York, il MUCEM a Marsiglia e il Centre d'art vivant a Tunisi. Ha inoltre partecipato al Festival del Cinema di Cartagine in Tunisia, al Festival del Film di Locarno in Svizzera e al Festival del Cortometraggio di Clermont-Ferrand in Francia.

Uploaded on 10/04/2024

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