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FATTURAZIONE ELETTRONICA: ASPETTANDO LA P.A. L’IMPRESA SI MUOVE

Nel complesso, il valore scambiato "in formato elettronico" ammonta a circa 150-200 miliardi di euro, ovvero tra il 5% e il 7% del valore totale degli scambi B2b

(pari a circa 3.000 Miliardi di euro)

 

FATTURAZIONE ELETTRONICA: ASPETTANDO LA P.A. L’IMPRESA SI MUOVE

 

La Pubblica Amministrazione in assenza del Decreto attuativo sull'obbligo di Fatturazione Elettronica è meno attiva nell’avviare la dematerializzazione dei documenti,

mentre il mondo delle imprese registra una crescita sostenuta.

Circa 3.000 imprese adottano soluzioni per la Conservazione Sostitutiva delle Fatture o di altri documenti contabili, circa 8.000 imprese quelli per la Veicolazione Elettronica di Fatture e altri documenti del ciclo dell'ordine nei sistemi EDI, circa 50.000 imprese adottano altre soluzioni di interscambio documentale

                                                                                                             

Milano, 19 maggio 2010  - Si è svolto oggi presso Aula Carlo De Carli del Politecnico di Milano il Convegno La Fatturazione Elettronica in Italia: reportage dal campo” con la presentazione dei risultati della Ricerca dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione della School of Management del Politecnico di Milano*.

 

Sono in continua espansione alcuni modelli di Fatturazione Elettronica quali la Conservazione Sostitutiva delle Fatture o di altri documenti contabili e la Veicolazione Elettronica di Fatture e altri documenti del ciclo dell'ordine nei sistemi EDI o con altre soluzioni di interscambio documentale. La Fatturazione Elettronica “pura” a norma di legge è invece un fenomeno ancora marginale in Italia, anche per la ormai cronica mancanza del Decreto attuativo dell'obbligo di Fatturazione Elettronica nei confronti della Pubblica Amministrazione.

 

Sono alcune migliaia - tra 2.000 e 3.000 - le imprese che hanno adottato o stanno applicando modelli di Conservazione Sostitutiva di Fatture o di altri documenti a valenza fiscale o civilistica, quali scritture contabili, contratti, documenti di trasporto - afferma Alessandro Perego, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio. La dinamica è molto sostenuta in termini di tassi percentuali di crescita anno su anno, anche se il livello di adozione in assoluto è ancora limitato. I principali fattori di freno/inibizione sono riconducibili a una generale percezione di "discrezionalità" della spesa e ad una difficoltà di misura della redditività dell'investimento. Sono, nel complesso, diverse decine di migliaia in vari settori le imprese che con modelli diversi - dalle relazioni bilaterali guidate da un’azienda leader di filiera alle reti intermediate da un’associazione di filiera o da uno o più provider di servizi EDI - si scambiano in formato elettronico le fatture o alcuni dei documenti del ciclo dell'ordine propedeutici a un futuro scambio elettronico anche delle fatture. Nel complesso, il valore scambiato "in formato elettronico" attraverso questi modelli ammonta a circa 150-200 Miliardi di euro, tra il 5% e il 7% del valore totale degli scambi B2b (pari a circa 3.000 Miliardi di euro). È quindi evidente – continua Perego - il potenziale di crescita, sia all'interno delle "comunità" già esistenti sia attraverso l'estensione di questi modelli a filiere che li hanno, a oggi, assai poco adottati.”

 

L'applicazione dei principi della Fatturazione Elettronica si declina concretamente in modelli attuativi assai diversi tra loro: la Conservazione Sostitutiva delle fatture o di altri documenti contabili, la Fatturazione Elettronica “pura” a norma di legge, la Veicolazione Elettronica delle fatture e di altri documenti del ciclo dell'ordine (in formato strutturato o non strutturato).

Nel primo modello si ricercano essenzialmente benefici legati alla dematerializzazione dei documenti "fattura" – e, per estensione logica, anche di altri documenti contabili - che grazie alla normativa del 2004 (con le successive integrazioni) possono essere conservati in formato digitale senza necessità di archiviare l’originale cartaceo – commenta . La sorgente dei benefici è prevalentemente una riduzione dei costi di conservazione fisica dei documenti e reperimento degli stessi in caso di necessità. L'approccio è poco o per nulla orientato a considerare la fattura - o gli altri documenti contabili - come parte di un processo commerciale. E questo ne rappresenta, da un lato, un sostanziale punto di forza rispetto a modelli più complessi - benefici conseguibili "facilmente", anche senza particolari modifiche al processo – e, dall'altro, il principale limite: benefici netti che, al più, possono valere 1-2 euro per fattura (o altro documento equivalente di pari "ingombro").

Nel caso dei modelli di Fatturazione Elettronica “pura” a norma di legge - caratterizzati dal fatto che la fattura nasce, viene trasmessa, ricevuta e conservata esclusivamente in formato elettronico - subentra, invece, per quanto limitatamente, la prospettiva di processo e i benefici - tra i 5 e i 10 euro per fattura – sono, infatti, strettamente dipendenti dalla qualità dell'interazione con i propri partner di filiera, siano essi clienti o fornitori. Il terzo modello comporta un’estensione delle logiche della Fatturazione Elettronica pura all'intero ciclo commerciale (in particolare il concetto di interscambio documentale tra partner di business), idealmente dalla stipula dei contratti alla chiusura dei pagamenti. Ai benefici legati all'automazione del processo si aggiungono, in questo caso, i benefici legati al miglioramento della qualità e, quindi, alla riduzione dei costi di gestione delle inaccuratezze. In valore assoluto, i benefici netti possono valere diverse decine di euro per ciclo documentale (da 25 fino anche a 65 euro), in funzione del settore e del grado di copertura del ciclo.

 

I "non-utenti", ovvero anche coloro che hanno partecipato alla discussione su questi temi negli ultimi 2-3 anni, continuano a evidenziare come principali elementi di freno la gestione del cambiamento (quasi il 30%) e la difficoltà di identificazione e quantificazione dei benefici (quasi il 25%) – commenta Alessandro Perego. Le motivazioni che inducono un’Organizzazione, pubblica o privata, a scegliere di non adottare la Fatturazione Elettronica sono eterogenee, ma essenzialmente riconducibili a 5 principali categorie (riportate nell’ordine di rilevanza emerso dalla Ricerca): la necessità di investire nel change management, la scarsa percezione dei benefici conseguibili, la percezione di poca chiarezza nella normativa, il timore che i costi o gli investimenti da sostenere siano eccessivi e la consapevolezza di non disporre delle competenze necessarie. La difficoltà nella gestione del cambiamento - di processo, organizzativo, culturale, relazionale - risulta il primo degli ostacoli che bloccano l’adozione di queste soluzioni. E i soggetti in grado di giocare un ruolo in tal senso sono, in ordine di importanza, il legislatore e la PA, le grandi imprese e le associazioni di imprese, le banche e i commercialisti. La seconda barriera generalmente evidenziata è la scarsa o difficile comprensione dei benefici legati alla Fatturazione Elettronica – continua Perego. È opportuno sottolineare, tuttavia, come la maggior parte delle aziende che evidenzia questa barriera abbia contemporaneamente dichiarato di non aver effettuato valutazioni puntuali sui benefici potenziali. Si tratta, dunque, di un ostacolo facilmente superabile, anche alla luce dei più che evidenti benefici misurati e dimostrati nel tempo dall’attività dell’Osservatorio e dai numerosi casi di successo esistenti nel nostro Paese. In ogni caso – data la persistenza di questo fattore di inibizione –  abbiamo deciso di includere nella versione elettronica (più estesa) di questo Rapporto un’appendice con strumenti interattivi per la valutazione dei benefici, utilizzabili in modalità autonoma da parte delle imprese che volessero ottenere una prima stima affidabile del ritorno dell'investimento in questi progetti.

 

Le azioni di spinta e i principali driver

La diffusione della Fatturazione Elettronica - in particolare verso le PMI al di fuori delle comunità EDI - passerà attraverso l'obbligo di Fatturazione Elettronica nei confronti della PA e l'azione culturale e operativa di soggetti aggregatori quali le Banche, i fornitori di sistemi ERP, i Commercialisti.

Il Legislatore e la Pubblica Amministrazione hanno un ruolo importante di supporto alla diffusione. In assenza di un loro intervento puntuale (leggasi Decreto) il mercato - sia della domanda sia dell'offerta - sta crescendo largamente al di sotto delle potenzialità. Nel nostro Paese, tramite la Finanziaria 2008 si è normato che i fornitori si relazionino con la PA esclusivamente inviando fatture elettroniche “pure” a norma di legge. Tale imposizione, tuttavia, non è ancora operativa a causa della mancata promulgazione del secondo decreto attuativo. La presenza di questo “stimolo” da parte del Legislatore ha indubbiamente contribuito a generare interesse e fermento sul tema, sia lato imprese sia lato PA. Questo stimolo, a seguito della lunga attesa per il completamento del quadro normativo, si è trasformato paradossalmente in un fattore di freno.

Si stanno, invece, muovendo le Amministrazioni Regionali. Sono sati identificati ben 8 progetti in corso - in Toscana, nel Lazio, in Lombardia, in Emilia Romagna ecc. - con l’obiettivo di supportare sia la stessa Regione promotrice (in quanto Ente pubblico che deve gestire le proprie fatture) sia le diverse Amministrazioni dislocate sul territorio e i diversi Enti che orbitano nell’area di competenza regionale: particolare attenzione è rivolta verso gli Enti della Sanità, la cui spesa impatta direttamente sui bilanci regionali. La gran parte di questi progetti sposa obiettivi strategici indubbiamente rilevanti per le Amministrazioni Regionali, quali per esempio la maggiore capacità di controllo della spesa e di pianificazione finanziaria. Grazie a queste iniziative, inoltre, per molti Enti e fornitori locali diventerà più facile e rapido passare alla Fatturazione Elettronica verso la PA (in fondo, la Finanziaria parla del Sistema di Interscambio e prevede l’esistenza di “nodi”, ruolo che le Regioni si possono candidare a ricoprire).

 

Il sistema bancario deve ancora trovare la "giusta posizione in campo", privilegiando maggiormente il ruolo di attore chiave del ciclo fatturazione-pagamento piuttosto che quello di puro provider di servizi di Fatturazione Elettronica. Semplificando un po’, il sistema bancario può infatti ricoprire diversi ruoli: "fornitore di servizi", "utente diretto di queste soluzioni" oppure "terzo attore" del processo. Nel primo caso - banca come fornitore di servizi di Fatturazione Elettronica - la presenza del sistema bancario arricchisce l'ecosistema dei fornitori, aumentando le alternative a disposizione delle aziende utenti. Uno dei principali punti di forza del sistema bancario - la capillarità della propria forza commerciale e la relazione già in essere anche con le PMI - potrebbe costituire in quest’area un elemento qualificante e di estremo valore per il sistema Paese (il coinvolgimento delle PMI). Nel secondo e terzo caso, invece, il sistema bancario assumerebbe un ruolo che nessun altro può svolgere al suo posto. Abbiamo usato qui il condizionale in quanto l'impressione è che, a oggi, il sistema bancario si sia prevalentemente "presentato" come fornitore di servizi piuttosto che come attore centrale del processo.

 

I Commercialisti iniziano a dimostrare attenzione al fenomeno, sia come utenti diretti – oltre il 10% degli Studi che abbiamo analizzato utilizza soluzioni di Conservazione Sostitutiva - che come sponsor della Fatturazione Elettronica verso i propri clienti - quasi il 30%  promuove attivamente soluzioni di dematerializzazione. Da una survey estensiva che ha coinvolto oltre 500 Studi è emerso che oltre il 10% già adotta internamente una soluzione di Conservazione Sostituiva di fatture e altri documenti contabili. I Commercialisti che utilizzano queste soluzioni – e, quindi, che ne sperimentano direttamente i benefici - sono anche decisamente più propensi a consigliare l’adozione di queste soluzioni ai propri clienti (65%), rispetto ai colleghi non utenti.

 

La Ricerca dell'Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione è stata realizzata in collaborazione con Consorzio CBI e con il supporto di Indicod-Ecr, Consorzio Dafne, Ediel, Metel, CNDCEC - Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, Assinform, AssoSoftware, BSC Consulting, Capgemini, Credemtel, Easygov, Fujitsu, Gruppo ICBPI, Intesa Sanpaolo, MetalC, Olivetti, Poste Italiane, Quercia Software, Tesi, Unicredit Corporate Banking, Adiuto, Adobe, eBilling, Edicom, Imaging Progetti, Infocert, Intesa, Intesi Group, Kalyos, O&SI, Poligrafica San Faustino, Sec Servizi, SIA-SSB, Sistemi, Tas Group, Xerox e Zucchetti

 

Per maggiori informazioni:

 

School of Management Politecnico di Milano

Barbara Balabio

Tel. 02 2399 9545

email barbara.balabio@polimi.it

 

Mirandola Comunicazione

Marisandra Lizzi 348 3615042 

Simona Miele 348 2509895

Tel.: 0524 574708

email osservatori@mirandola.net

 

La School of Management del Politecnico di Milano, con oltre 240 docenti, e circa 80 fra dottorandi e collaboratori alla ricerca, dal 2003 accoglie le molteplici attività di ricerca, formazione e alta consulenza, nei campi del management, dell’economia e dell’industrial engineering che il Politecnico porta avanti attraverso le sue diverse strutture interne e consortili. Fanno parte della Scuola il Dipartimento di Ingegneria Gestionale, le Lauree e il PhD Program di Ingegneria Gestionale e il MIP, la business school del Politecnico di Milano. La School of Management ha ricevuto nel 2007 l’accreditamento EQUIS. Gli Osservatori ICT & Management della School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net) vogliono offrire una fotografia accurata e continuamente aggiornata sugli impatti che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) hanno in Italia su imprese, pubbliche amministrazioni, filiere, mercati, ecc. Gli Osservatori sono ormai molteplici e affrontano in particolare tutte le tematiche più innovative: B2b - eProcurement e eSupply Chain, Banche 2.0, Business Intelligence, Canale ICT, eCommerce B2c, eGovernment, Enterprise 2.0, eProcurement nella PA, Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione, Gestione Strategica dell’ICT, Gioco online, ICT Accessibile e Disabilità, ICT in Sanità,  ICT nel Real Estate, ICT Strategic Sourcing, ICT & CIO nel Fashion-Retail, ICT & PMI, ICT & Utility, Information Security Management,  Intelligent Transportation Systems, Mobile Content & Internet, Mobile Finance, Mobile Marketing & Service, Mobile & Wireless Business, Multicanalità, New Tv & Media, NFC & Mobile Payment, RFId, Social Network.

 

Caricato il 19/05/2010