Progetto Save

Da Expo 2015 al futuro produttivo del cibo

Da Expo 2015 al futuro produttivo del cibo

Allo Smau il progetto SAVE, che trasforma lo spreco alimentare in risorsa

Il sistema di trattamento e valorizzazione degli scarti ortofrutticoli
è partito a Messina ed è stato finanziato dal Miur

 

Milano, 22 ottobre 2015 - Ridurre lo spreco alimentare, trasformarlo in mangime di qualità per gli animali e creare una nuova economia in cui lo scarto diventa risorsa. Sono questi gli obiettivi di SAVE, un sistema intelligente di tecnologie e modelli operativi pensati per la sostenibilità della filiera alimentare.

Obiettivi perfettamente in linea con i temi di Expo 2015, tanto che questo progetto ha rappresentato la città di Messina alla presentazione dell’‘Urban Food Policy Pact’, il primo patto internazionale che impegna i sindaci a lavorare per sviluppare sistemi alimentati sostenibili e lottare contro lo spreco, promosso dal Comune di Milano e sottoscritto settimana scorsa da 113 città di tutto il mondo. Non solo, il progetto Save si può considerare una delle applicazioni più innovative e concrete della Carta di Milano, che rappresenta l’eredità culturale di Expo Milano 2015, visto che ne mette in pratica valori  e principi che in sintesi si possono tradurre con l’utilizzo sostenibile delle risorse del Pianeta.

Il progetto di ricerca, finanziato dal ministero dell’Istruzione, università e ricerca nell’ambito del programma Smart Cities, punta a valorizzare e a riutilizzare il cibo scartato non più destinabile al consumo umano, ma ancora dotato di rilevanti proprietà nutrizionali. Gli scarti della grande distribuzione e dei mercati locali sono raccolti, analizzati e trattati con processi innovativi per essere utilizzati principalmente come cibo di qualità per animali, ma anche come fertilizzanti o per altri scopi industriali.

A Messina è partita da oltre tre anni la sperimentazione del progetto al mercato Vascone, realizzata grazie all’Università di Messina. La frutta e gli ortaggi scartati sono raccolti, selezionati e, grazie a un protocollo di rigorose procedure studiate e messe a punto dall’Università, sono stati trattati e trasformati per essere utilizzati come cibo per gli animali.

L’insilamento, la tecnica di conservazione del foraggio utilizzata che si realizza per acidificazione della massa vegetale a opera di microrganismi anaerobi, ha dimostrato vantaggi significativi, come una minore perdita delle proprietà nutrizionali delle materie prime impiegate e una migliore conservabilità del prodotto.

I risultati della sperimentazione, inoltre, hanno dimostrato una serie di benefici per la collettività, come la sensibile riduzione dei rifiuti in discarica, la produzione di mangimi di qualità a costi ridotti e un’elevata qualità delle carni.

Il progetto è stato ideato dalla GTS Consulting

Caricato il 22/10/2015

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