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ITALIA E SPESA ONLINE: I CONTI NON TORNANO

Una nota congiunta della School of Management del Politecnico di Milano e Netcomm – Consorzio del Commercio elettronico Italiano

 

ITALIA E SPESA ONLINE: I CONTI NON TORNANO

 

I risultati emersi dalla ricerca di Kelkoo ci sembrano sovrastimare il fenomeno eCommerce sia in Italia che nei principali mercati europei. Diversi gli elementi che ci fanno giungere a questa conclusione.

 

Milano, 25 gennaio 2011 - Partiamo dall’Italia e dalle stime dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm- School of Management Politecnico di Milano sul mercato italiano. Il valore delle vendite da siti italiani verso consumatori sia italiani che stranieri si attesta nel 2010 a 6,5 miliardi di euro. Se si considera invece il valore acquistato da italiani su siti italiani o stranieri il valore si attesta nell’intorno dei 7,8 miliardi di euro. Nella stima sono incluse le vendite di prodotti (Informatica ed elettronica di consumo, Abbigliamento, Editoria, musica ed audiovisivi, Grocery, e settori minori) e servizi (Turismo – inteso come biglietti per i trasporti, prenotazione di hotel, pacchetti viaggio – assicurazioni RC auto, biglietti per eventi, ricariche telefoniche). Due terzi circa del mercato sono riconducibili ai servizi, un terzo ai comparti di prodotto. Il tasso di penetrazione dell’eCommerce sul totale vendite retail è di poco superiore all’1%.

 

Veniamo ora alla ricerca cosiddetta Kelkoo. La stima del valore dell’eCommerce B2c in Italia per il 2010 è dichiarato pari a 10,25 miliardi di euro (oltre il 30% in più rispetto alle stime Politecnico sull’acquistato da italiani e oltre il 50% in più nel caso del venduto da siti italiani), pari ad un tasso di penetrazione sul totale retail di 3,3%. Ecco gli elementi che ci fanno dubitare dell’accuratezza dello studio:

 

-         Leggendo la nota metodologica della ricerca Kelkoo si dice in maniera chiara, citiamo testuali parole, che “Il report analizza la spesa del comparto retail (come definito nel nuovo standard) ed esclude la spesa online per biglietti,  viaggi, auto, carburanti, pornografia, assicurazioni e servizi finanziari.” Escludendo il Turismo (biglietti e viaggi) e assicurazioni, il valore fornito da Kelkoo dovrebbe essere radicalmente più basso (nell’ordine dei 2 – 2,5 miliardi di euro) e non certo 10 miliardi di euro, valore oggettivamente esagerato e al di là di qualsiasi più rosea previsione.

 

-         Sempre nella nota metodologica (nella frase precedente a quella appena citata), però, viene detto (citiamo anche in questo caso testuali parole) che “La definizione (di eCommerce) utilizzata tiene conto ed è coerente con il nuovo Standard di misurazione globale dell’e-commerce (Global eCommerce Measurement Standard), concordato nel 2010.” Questo standard include il turismo e la vendita di biglietti. Ci chiediamo allora quale sia la definizione realmente adottata (questa o quella per cui turismo e biglietti sono esclusi?!?), poiché dalla nota metodologica non è assolutamente chiaro.

 

 -         Lo studio sembra essere commissionato da Kelkoo al “Centre for Retail Research” di Nottingham. Andando sul sito di questo istituto di ricerca si evince che il tasso di penetrazione del commercio elettronico in Italia è nel 2009 pari allo 0,8% (http://www.retailresearch.org/onlineretailing.php) coerente con l’1% stimato dal Politecnico e Netcomm nel 2010 e assolutamente incoerente con il dato diffuso da Kelkoo pari al 3,3%.

 

 -         nello studio non vi è alcuna indicazione sulla metodologia utilizzata per stimare i dati riportati (in contesti scientifici, tendiamo sempre a diffidare di ricerche nelle quali non si esplicita con chiarezza la metodologia di lavoro).

 

Considerando i principali mercati europei, i risultati riportati dallo studio Kelkoo sembrano incoerenti con quelli forniti da Forrester ed eMarketer, le due società di ricerca di mercato che hanno seguito il fenomeno dell’eCommerce dai suoi albori. Secondo lo studio Kelkoo il valore dell’eCommerce in Europa sarebbe pari nel 2010 a 172 miliardi di euro, il 30% in più rispetto ai circa 130 miliardi di euro ipotizzati dalle due società di ricerca sopra citate.

 

 

Per ulteriori informazioni:

School of Management Politecnico di Milano
Barbara Balabio
Tel.: 02 2399 9578
email barbara.balabio@polimi.it

 

Mirandola Comunicazione
Marisandra Lizzi-Simona Miele
Tel.: 0524/574708 – 348/3615042 - 3482509895
email marisandra@mirandolacomunicazione.it - simona.miele@mirandolacomunicazione.it

 

La School of Management del Politecnico di Milano, con oltre 240 docenti, e circa 80 fra dottorandi e collaboratori alla ricerca, dal 2003 accoglie le molteplici attività di ricerca, formazione e alta consulenza, nei campi del management, dell’economia e dell’industrial engineering che il Politecnico porta avanti attraverso le sue diverse strutture interne e consortili. Fanno parte della Scuola il Dipartimento di Ingegneria Gestionale, le Lauree e il PhD Program di Ingegneria Gestionale e il MIP, la business school del Politecnico di Milano. La School of Management ha ricevuto nel 2007 l’accreditamento EQUIS. Gli Osservatori ICT & Management della School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net) vogliono offrire una fotografia accurata e continuamente aggiornata sugli impatti che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) hanno in Italia su imprese, pubbliche amministrazioni, filiere, mercati, ecc. Gli Osservatori sono ormai molteplici e affrontano in particolare tutte le tematiche più innovative: B2b - eProcurement e eSupply Chain, Banche 2.0, Business Intelligence, Canale ICT, Cloud & ICT as a Service, eCommerce B2c, eGovernment, Enterprise 2.0, eProcurement nella PA, Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione, Gestione Strategica dell’ICT, Gioco Online, HR Innovation Practice, ICT & PMI,  ICT Accessibile e Disabilità, ICT in Sanità, ICT & Business Innovation nel Fashion-Retail, ICT nel Real Estate, ICT nelle Utility, ICT Strategic Sourcing, Information Security Management,  Intelligent Transportation Systems, Mobile & Wireless Business, Mobile Content & Internet, Mobile Finance, Mobile Marketing & Service, Multicanalità, New Media & Tv, New Slot & VLT, NFC & Mobile Payment, RFId, Social Network, Unified Communication & Collaboration.

 

 Netcomm – Il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano è stato costituito  l’8 settembre 2005, ma le sue origini risalgono agli albori del commercio elettronico in Italia. Non è un caso che, sin dalla costituzione, ha ottenuto il patrocinio di ASSINFORM e della sua Commissione servizi e contenuti multimediali ANEE, attiva su questi temi già dagli anni Novanta. Oggi Netcomm aderisce ad Assinform, parte di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici. Gli obiettivi sono: promuovere le iniziative che possono contribuire alla conoscenza e alla diffusione delle tematiche, dei servizi e delle tecnologie connesse al commercio elettronico. Stimolare la collaborazione delle imprese e degli imprenditori del settore, rappresentandoli nei rapporti con le istituzioni a livello nazionale, comunitario e internazionale. Definire standard di qualità dei servizi offerti dagli operatori e-commerce. Operare presso i media per una corretta comunicazione. Operare a favore del settore in termini di aspetti legali e fiscali, diritto di autore, sicurezza e tutto quanto faciliti lo sviluppo di un mercato digitale.


 

 

Caricato il 25/01/2011

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