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BALZO IN AVANTI DEL COMMERCIO ELETTRONICO

 



Nel 2010 l’eCommerce B2c ritorna a crescere in Italia: dopo la “frenata” fatta registrare nel 2009, le vendite online fanno infatti un salto in avanti del 14%, raggiungendo i 6,5 miliardi di euro e superando la soglia dell’1% sul totale vendite retail.

Aumentano sia le vendite di servizi (+15%) che di prodotti (+13% includendo il C2C, +22% se lo si esclude). Gli acquirenti online crescono di un milione di unità in un anno diventando circa 8 milioni.

 BALZO IN AVANTI DEL COMMERCIO ELETTRONICO

 


L’eCommerce cresce a tassi decisamente superiori a quelli del commercio sui canali tradizionali. Positivo anche il confronto con l’andamento dei principali mercati europei e con gli USA, dove la crescita attesa è mediamente inferiore a quella nel nostro Paese. L’incremento previsto nel 2010 per il mercato italiano è infatti circa doppio rispetto a quello inglese e statunitense (+8%), superiore a quello tedesco (+12%) e in linea con quello francese (+15%). Il nostro mercato cresce e diventa attrattivo anche per importanti player stranieri, tanto che, dai rumor raccolti intervistando gli operatori italiani, parrebbe imminente l’ingresso di Amazon.

Questa la fotografia tracciata dall’Osservatorio promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano con la collaborazione di Netcomm – Consorzio del Commercio Elettronico Italiano giunto alla decima edizione.

 Milano, 11 Novembre 2009 – Si è svolto oggi presso l'Aula Carlo de Carli del Politecnico di Milano il Convegno “L'eCommerce B2c in Italia: riprende la crescita!” organizzato dall’Osservatorio eCommerce B2c School of Management del Politecnico di Milano - Netcomm (www.osservatori.net). (*)

 Durante il Convegno sono stati presentati i risultati della Ricerca, basata su oltre 200 casi di studio, che fornisce la valutazione preconsuntiva del mercato italiano dell’eCommerce B2c nel 2010, oltre al consuntivo del 2009 e analizza puntualmente tutte le principali evoluzioni strategiche in atto.

 

Il 2010 è l’anno della ripresa per l’eCommerce B2c in Italia, inteso come la vendita di prodotti e servizi da siti italiani (con almeno una filiale in Italia), dopo che il 2009 si era chiuso in linea con il 2008. L’aumento del mercato è sostanzialmente allineato per servizi e prodotti, indice di una crescita organica. Escludendo l’ambito delle vendite consumer to consumer, la crescita complessiva attesa sale al +16% su base annua e quella delle vendite di prodotti al +22% circa, per il secondo anno consecutivo più sostenuta rispetto ai servizi.

 “Il superamento della "soglia psicologica" dell’1% rispetto al totale delle vendite retail ha dichiarato Alessandro Perego, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio eCommerce B2c di Netcomm e School of Management del Politecnico di Milano –  è tutto sommato un dato positivo per l'eCommerce italiano. E' la media di tassi di penetrazione assai diversi nei differenti comparti, dal 12,5% nel Turismo, al 4% nell'Editoria, all'1% nell'Abbigliamento fino a qualche centesimo di punto percentuale nell'Alimentare.  Ma proprio questo dato sulla penetrazione, paragonato con quello dei principali mercati europei, evidenzia chiaramente le enormi potenzialità del commercio elettronico non ancora sfruttate nel nostro Paese: la nostra penetrazione dell’1% si confronta con il 10% del Regno Unito, il 7% della Germania e il 5% della Francia. E la differenza è ancora più marcata se ci si sofferma sulle categorie che rappresentano il grosso della spesa delle famiglie, appunto alimentari e abbigliamento. La ragione principale di questa differenza risiede a nostro avviso nella sostanziale assenza online in Italia di alcuni ambiti merceologici come il grocery, i prodotti per la casa, l’arredamento, il fai da te e così via, ambiti che invece all’estero sono presenti con una competitiva offerta online. Decisiva nel determinare questi risultati è la scarsa presenza nell’eCommerce italiano della distribuzione moderna che, nonostante qualche nuovo ingresso anche quest'anno, resta nella maggior parte dei casi ancora alla finestra.”

Settori
Anche nel 2010 è l’Abbigliamento a far registrare l’incremento più elevato con il 43% di crescita rispetto al 2009. Tutti gli altri settori hanno incrementi compresi tra l’11 ed il 19%: +19% per il Grocery, +18% per le Assicurazioni, +15% per il Turismo, +14% per l’Editoria, musica ed audiovisivi e +11% per l’Informatica ed elettronica di consumo. Anche l’insieme dei comparti merceologici inclusi nell’aggregato “Altro” (ad esempio il Made in Italy, le ricariche telefoniche, il ticketing) cresce con tassi interessanti nell’intorno del 10%. In valore assoluto, i maggiori contributi alla crescita provengono dal Turismo con +443 milioni di € e dall’Abbigliamento, con +149 milioni. Il Turismo si conferma anche nel 2010 il primo settore dell’eCommerce in Italia con un quota del 52%. Seguono l’Informatica ed elettronica di consumo con il 10%, le Assicurazioni con il 9%, l’Abbigliamento con il 7% (sempre più significativo grazie a una crescita ampiamente superiore alla media), l’Editoria musica ed audiovisivi con il 3% e il Grocery con l’1%. Il restante 18% è costituito da tutti gli altri comparti, tra cui si distinguono per importanza il canale c2c di eBay, le ricariche telefoniche (quasi il 5% delle vendite online) e il ticketing per eventi (2% circa). Nonostante la buona crescita dei comparti di prodotto, i servizi continuano ad avere un peso superiore al 65% del valore delle vendite, contrariamente a quanto accade da tempo nei principali mercati stranieri.

 “Nel 2010 si è aperto un nuovo capitolo per l’ecommerce italiano. Superata la crisi dell’anno precedente tutti i numeri hanno ricominciato a crescere. I merchant, i compratori, gli internauti che si informano prima dell’acquisto. Questo non cambia però il panorama di profondo ritardo dell’Italia rispetto agli altri paesi. Infatti poco più del 12% degli italiani utilizzano questo canale. – ha commentato Roberto Liscia, Presidente di NETCOMM, Consorzio del Commercio Elettronico Italiano. Gli acquirenti online in Italia hanno raggiunto quota 8 milioni, spinti certamente anche da fenomeni sociali come facebook, twitter e tutti i siti in cui le persone entrano alla ricerca di relazione, informazione e  svago e poi acquisiscono una dimestichezza tale da superare il divario tecnologico e quindi anche la sfiducia nel mezzo. Questa forte crescita comporta l’interesse di grandi player internazionali verso il mercato italiano. Il più significativo è quello di Amazon che, comprando BuyVIP lo scorso ottobre, ha fatto un passo molto importante sul mercato europeo e in particolare su quelli spagnolo e italiano. Siamo oggi giunti alla terza fase dell’eCommerce, quella che potremmo definire social. Nella prima i pure player hanno rappresentato l’elemento centrale e di traino di questo canale. I clienti in questo primo periodo erano i cosiddetti tecnofan, giovani, istruiti e tecnologicamente evoluti. La seconda, molto recente, ha visto l’ingresso degli operatori fisici che sono stati per anni molto reticenti, ma scossi dalla crisi hanno scelto la via della multicanalità. I clienti multicanali sono molto più trasversali e di tutte le età, sono avveduti e hanno un atteggiamento di acquisto consapevole, si informano e sono attenti al prezzo e al servizio. La terza fase, appena nata, è quella che darà i frutti più duraturi. È il risultato di un nuovo paradigma relazionale tra il merchant e il consumatore dove l’engagement del cliente non è solo parte del processo commerciale ma anche parte del prodotto. Il cliente è sul web non solo nella fase del processo razionale di informazione e di acquisto, ma anche in quello successivo, molto più emozionale, della condivisione e dello scambio dell’esperienza, diventando esso stesso fonte di informazione e di viralità per gli altri acquirenti.”

PERCENTUALE eCOMMERCE SU RETAIL
È in aumento il peso dell’eCommerce sul totale vendite retail: nel Turismo siamo al 12,5%, nell’Editoria al 4,5%, nell’ Informatica ed Elettronica di consumo al 3%. L’eCommerce cresce a tassi decisamente superiori a quelli del commercio sui canali tradizionali. L’effetto è un aumento del peso dell’eCommerce sul totale vendite retail. Il Turismo rimane, tra i principali comparti, quello con il tasso di penetrazione più elevato, pari al 12,5%. Seguono l’Editoria, musica ed audiovisivi con il 4,5%, l’Informatica ed elettronica di consumo e le Assicurazioni con valori superiori al 3% circa ed infine l’Abbigliamento che si avvicina alla soglia dell’1%. Con valori dell’online quasi trascurabili rispetto al totale vendite retail troviamo il Grocery, l’arredamento e i prodotti per la casa. Il risultato complessivo – tenuto conto che abbigliamento e alimentari sono di gran lunga le voci di spesa principali – è un peso dell’eCommerce sul totale retail che supera di poco l’1%. Un valore ancora molto basso se si considera che la penetrazione in UK è del 10% circa, in Germania del 7% e in Francia nell’intorno del 5%. Questo disallineamento è principalmente riconducibile al numero di acquirenti online che, nel nostro Paese, nonostante nel 2010 si passi da 7 a 8 milioni circa, resta ancora decisamente inferiore rispetto ai 28, 20, 34 milioni di UK, Francia e Germania rispettivamente.

 La spesa media annua dell’acquirente italiano è invece allineata a quella dei consumatori online francesi e tedeschi con valori compresi tra gli 800 ed i 900 € ed è significativamente più bassa di quella dei web shopper inglesi pari a oltre 1.400 €.

 

 

 

 

EXPORT
L’export cresce del 19% raggiungendo quota 1,05 miliardi di euro. Moda, voli e hotel sono le categorie merceologiche più vendute all’estero. L’export cresce ad un tasso di poco superiore all’eCommerce nel suo complesso e arriverà a pesare il 16% del venduto da siti italiani. Turismo e Abbigliamento rappresentano il 59% ed il 24% dell’export rispettivamente. Le categorie merceologiche più apprezzate dai clienti stranieri sono i biglietti aerei, la prenotazione di hotel e il fashion italiano, tanto che alcuni tra i brand più noti della moda Made in Italy hanno una quota di export – prevalentemente in Unione Europea, Stati Uniti e Giappone – decisamente superiore alle vendite effettuate in Italia. Il resto dell’export è riconducibile alle transazioni abilitate da eBay e alle vendite di prodotti tipici, di prodotti di Informatica ed elettronica di consumo verso Paesi limitrofi e di libri in lingua italiana per i nostri connazionali residenti all’estero. La bilancia import-export dell’eCommerce italiano è però nel complesso negativa. Il valore assoluto dell’import è infatti pari ad oltre 2 miliardi di €, più del doppio del valore dell’export, essenzialmente riconducibile alla biglietteria aerea (ad esempio Easyjet, Ryanair) e alla prenotazione di hotel (Booking su tutti) che insieme valgono oltre i tre quarti dell’acquistato da parte di italiani su siti stranieri.

 “La ricerca di quest’anno evidenzia due trend che riteniamo interessanti in una prospettiva di lungo termine. Il primo riguarda il cosiddetto M-commerce, che con la diffusione del nuovo paradigma del Mobile Internet e degli Application Store inizia a prendere una qualche consistenza. – Ha concluso Andrea Rangone, Responsabile Osservatori ICT & Management del Politecnico di Milano - Ci aspettiamo in futuro una buona crescita di questo canale digitale di vendita, vista la rapida diffusione in Italia degli smartphone di ultima generazione, delle tariffe flat di navigazione da cellulare e del numero di Mobile Surfer che oggi sono in Italia oltre 11 milioni. Il secondo, ancora in fase embrionale, riguarda il T-commerce, inteso come l’utilizzo delle piattaforme televisive per effettuare acquisti online. La diffusione iniziata quest’anno delle nuove televisioni “intelligenti”, le Connected Tv, che consentono di collegarsi a Internet in modo molto semplice, sfruttando anche i widget di cui sono dotate e, in questo ambito, il lancio in particolare della Apple Tv e della Google Tv, potrebbero rendere il T-commerce una realtà interessante, soprattutto in Italia dove la diffusione del PC nelle famiglie è ancora limitata e inferiore a quella di altri paesi.”

 

(*)La Ricerca è stata realizzata con il supporto di: Accenture, Amadeus, Bancasella, Barclayscard, Bartolini, CartaSi, eBay.it, frog design, Hybris, Mamadigital, PayPal, TNT Express.

 

 

Per ulteriori informazioni:

 

School of Management Politecnico di Milano

Barbara Balabio

Tel.: 02 2399 9578

email barbara.balabio@polimi.it

Skype barbara.balabio

Mirandola Comunicazione

Marisandra Lizzi-Simona Miele

Tel.: 0524/574708 – 348/3615042 - 3482509895

email marisandra@mirandolacomunicazione.it

simona.miele@mirandolacomunicazione.it

Skype marisandralizzi - simomiele

 

La School of Management del Politecnico di Milano, con oltre 240 docenti, e circa 80 fra dottorandi e collaboratori alla ricerca, dal 2003 accoglie le molteplici attività di ricerca, formazione e alta consulenza, nei campi del management, dell’economia e dell’industrial engineering che il Politecnico porta avanti attraverso le sue diverse strutture interne e consortili. Fanno parte della Scuola il Dipartimento di Ingegneria Gestionale, le Lauree e il PhD Program di Ingegneria Gestionale e il MIP, la business school del Politecnico di Milano. La School of Management ha ricevuto nel 2007 l’accreditamento EQUIS. Gli Osservatori ICT & Management della School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net) vogliono offrire una fotografia accurata e continuamente aggiornata sugli impatti che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) hanno in Italia su imprese, pubbliche amministrazioni, filiere, mercati, ecc. Gli Osservatori sono ormai molteplici e affrontano in particolare tutte le tematiche più innovative: B2b - eProcurement e eSupply Chain, Banche 2.0, Business Intelligence, Canale ICT, Cloud & ICT as a Service, eCommerce B2c, eGovernment, Enterprise 2.0, eProcurement nella PA, Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione, Gestione Strategica dell’ICT, Gioco Online, HR Innovation Practice, ICT & PMI,  ICT Accessibile e Disabilità, ICT in Sanità, ICT & Business Innovation nel Fashion-Retail, ICT nel Real Estate, ICT nelle Utility, ICT Strategic Sourcing, Information Security Management,  Intelligent Transportation Systems, Mobile & Wireless Business, Mobile Content & Internet, Mobile Finance, Mobile Marketing & Service, Multicanalità, New Media & Tv, New Slot & VLT, NFC & Mobile Payment, RFId, Social Network, Unified Communication & Collaboration.

 

Netcomm – Il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano è stato costituito  l’8 settembre 2005, ma le sue origini risalgono agli albori del commercio elettronico in Italia. Non è un caso che, sin dalla costituzione, ha ottenuto il patrocinio di ASSINFORM e della sua Commissione servizi e contenuti multimediali ANEE, attiva su questi temi già dagli anni Novanta. Oggi Netcomm aderisce ad Assinform, parte di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici. Gli obiettivi sono: promuovere le iniziative che possono contribuire alla conoscenza e alla diffusione delle tematiche, dei servizi e delle tecnologie connesse al commercio elettronico. Stimolare la collaborazione delle imprese e degli imprenditori del settore, rappresentandoli nei rapporti con le istituzioni a livello nazionale, comunitario e internazionale. Definire standard di qualità dei servizi offerti dagli operatori e-commerce. Operare presso i media per una corretta comunicazione. Operare a favore del settore in termini di aspetti legali e fiscali, diritto di autore, sicurezza e tutto quanto faciliti lo sviluppo di un mercato digitale.

 

Caricato il 11/11/2010