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Business Intelligence: + 7% di investimenti secondo SofM Politecnico di Milano

 BUSINESS INTELLIGENCE: UNO SGUARDO AL FUTURO

 

 Nonostante la crisi, crescono di oltre il 7% gli investimenti in sistemi di Business Intelligence, che superano la media degli investimenti in sistemi ICT.

 

 

Milano, 10 Novembre 2010 – Si è svolto oggi presso il Politecnico di Milano il Convegno “Business Intelligence: uno sguardo al futurodell’Osservatorio Business Intelligence promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net). (*)

 

 Benché il biennio 2009-2010 sia stato tra i più difficili per le economie mondiali - ha dichiarato Carlo Vercellis, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Business Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano – gli investimenti in sistemi di business intelligence (BI) nel corso del 2009 e del primo semestre 2010 sono cresciuti in modo rilevante, con un incremento che si colloca oltre il 7%. Si mantengono favorevoli anche le prospettive di sviluppo, con una previsione per il prossimo triennio che lascia sperare in un tasso di incremento medio superiore all’8%. Rimane quindi vero, anche nel corso del biennio 2009- 2010, che gli investimenti in BI superano la media degli investimenti in sistemi ICT. Le applicazioni di business intelligence continuano a essere una priorità per i CIO, per la loro capacità di contribuire alla realizzazione di una strategia competitiva, mediante l’ottimizzazione delle prestazioni, l’incremento dei ricavi e la riduzione dei costi.

 

Questi i risultati di sintesi della nuova Ricerca dell’Osservatorio Business Intelligence che, giunto alla terza edizione, nel corso del 2010 ha concentrato le proprie indagini sui settori Banking-Finance, Pharma-Sanità e GDO-Manufacturing. La ricerca si è basata su una solida base empirica costituita da più di 80 casi di studio approfonditi, che hanno permesso di identificare alcune best practice e le principali tendenze evolutive in atto. Attraverso i casi analizzati è stato possibile identificare le principali aree di applicazione dei sistemi di business intelligence nelle aziende dei settori investigati, valutando i benefici, le barriere allo sviluppo e l’impatto organizzativo sui processi e sulle risorse umane.

 

Maturity model

La Ricerca 2010 ha anche verificato e consolidato il maturity model elaborato dallo stesso Osservatorio nel 2008 e confermato nel corso del 2009, che permette di classificare le imprese rispetto al loro effettivo grado di utilizzo degli strumenti di business intelligence. Le imprese del campione della ricerca 2010 sono state collocate nei quattro quadranti del maturity model (BI basilare, BI integrata, BI mirata, BI strategica), al fine di operare un confronto tra i diversi settori analizzati.

 

 Si è osservato che solo il 16% delle imprese del campione, appartenenti in prevalenza al settore Banking e Finance, si collocano nel quadrante della BI strategica- ha dichiarato Carlotta Orsenigo, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio Business Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano –. Più consistente la presenza di imprese nel quadrante della BI integrata, pari a circa il 26%, in questo caso con una marcata prevalenza di aziende dei settori Pharma-Sanità e GDO-Manufacturing. Il 45% delle imprese si collocano nel quadrante della BI basilare, con appartenenza a tutti i tre settori considerati. Infine, il 13% delle imprese ricade nel quadrante della BI mirata, con una netta prevalenza del settore Banking e Finance. Questo valore, pari alla metà delle imprese caratterizzate da una BI integrata, conferma una tendenza già illustrata nelle due ricerche precedenti: il percorso che conduce dalla BI basilare ad evolvere verso lo stadio della BI strategica procede più spesso attraverso lo stadio di BI integrata che attraverso lo stadio di BI mirata.”

 

L’analisi di posizionamento è stata poi arricchita mediante un raffronto “as is”-“to be” che ha permesso di evidenziare per le imprese del campione, stratificate per ciascuno dei settori analizzati, la posizione attuale nel maturity model e la posizione prevista per i prossimi 24 mesi.

 

I fattori critici di successo

 

L’indagine condotta sul campione di imprese appartenenti ai settori analizzati ha permesso di identificare alcuni fattori critici che contribuiscono al successo dei sistemi di business intelligence.

 

Vision strategica: occorre sviluppare una vision dei progetti di business intelligence come attività che riguarda l’impresa nel suo complesso e non soltanto singole funzioni utilizzatrici o la sola funzione ICT.

 

Comunicazione e collaborazione: è necessario favorire il coinvolgimento dei decision maker e degli utilizzatori già nel corso del processo di sviluppo di un sistema di business intelligence, promuovendo i processi di comunicazione informale.

 

Leadership: è necessario un forte commitment da parte del management, a partire dai C-level, che deve percepire un progetto di business intelligence come una risorsa di valore strategico.

 

Flessibilità: un sistema di business intelligence deve essere flessibile e adattabile per poter agevolmente incorporare le modifiche necessarie per rappresentare mutamenti nell’ambiente o nel processo decisionale.

 

Cultura e gestione del cambiamento: la capacità dei knowledge worker di assimilare informazioni e di tradurle in azioni concrete rappresenta uno dei fattori in grado di facilitare l’adozione di un sistema di business intelligence.

 

Innovazione: i sistemi di business intelligence, e segnatamente gli advanced analytics, svolgono un ruolo essenziale per valorizzare le informazioni e per estrarre conoscenze dai dati disponibili, trasformandole in decisioni migliori e in vantaggio competitivo.

 

Qualità dei dati: occorre che la funzione ICT fornisca un costante presidio alla qualità dei dati presenti nel data warehouse, assicurando la loro accuratezza, completezza, consistenza, attualità, non ridondanza, rilevanza, interpretabilità e accessibilità.

 

Principali aree di applicazione dei sistemi di business intelligence nei settori analizzati

 

Le aziende del settore Banking e Finance si caratterizzano per una marcata propensione agli investimenti in sistemi di business intelligence, utilizzati diffusamente per svolgere diverse attività critiche, tra cui portfolio performance management, valutazione di compliance, customer relationship management, gestione del rischio.

 

Le imprese del comparto farmaceutico si caratterizzano per un impiego relativamente diffuso di sistemi di business intelligence e per una buona propensione ad effettuare ulteriori investimenti. Le tecnologie di business intelligence vengono utilizzate per svolgere diverse attività critiche, tra cui business performance management, analisi di marketing e vendite, supporto a operations e clinical research.

 

Le aziende della filiera GDO-Manufacturing mostrano invece un notevole interesse per le applicazioni di business intelligence, utilizzate in prevalenza per la valutazione di redditività dei prodotti, la comprensione del mercato e del comportamento d’acquisto per svolgere attività di marketing relazionale, la previsione del ROI di campagne promozionali, l’ottimizzazione dei processi che compongono la catena logistica.

 

Le prospettive di mercato e le tendenze in atto

 

La Ricerca ha permesso di evidenziare innanzitutto una progressiva diffusione di advanced analytics che producono risultati significativi soprattutto in relazione a processi aziendali di importanza strategica, permettendo di conseguire benefici in termini di vantaggio competitivo mediante soluzioni innovative sviluppate ad hoc.

 

L’importanza crescente del web e dei social networks come canale di comunicazione e promozione dell’immagine determina un diffuso interesse per i metodi di web intelligence, per l’analisi di informazioni relative alle visite ai siti, forum, blog, messaggi, email inviate al contact center. Essi permettono di valutare la web reputation di prodotti e servizi e di svolgere attività di marketing mirate e ottimizzate nei confronti di social communities. In questo contesto assumono un ruolo sempre più rilevante i social analytics per sviluppare opinion mining e sentiment analysis.

 

Si evidenzia inoltre un marcato aumento dell’integrazione tra sistemi di business intelligence e dati non strutturati, che si presentano in formati eterogenei, in prevalenza di natura testuale, e provengono da fonti disparate: email, messaggi su forum, blog, social networks, contratti, fatture, documentazioni e report, reclami, file multimediali. Si valuta che almeno l’85% delle informazioni oggi disponibili rientri nella categoria dei dati non strutturati.

 

Dalla Ricerca emerge anche che vi sono molteplici ragioni che favoriscono la collocazione di applicazioni di business intelligence in architetture di cloud computing. Tra queste, la riduzione dei costi di investimento e di manutenzione; la difficoltà di realizzare in-house potenti architetture di calcolo necessarie per utilizzare advanced analytics per l’elaborazione di grandi moli di dati; la possibilità di condividere dati e informazioni tra diverse organizzazioni.

 

Anche le applicazioni di business intelligence operativa e orientata agli eventi, real-time o near-real-time, stanno incontrando una crescente diffusione, consentendo di agire in modo tempestivo mediante l’automazione delle decisioni operative. Le applicazioni di business intelligence utilizzano schemi di interazione agli eventi, mediante tecnologie complex event processing.

 

(*) L’edizione 2010 dell'Osservatorio è stata realizzata con il supporto di Microsoft, QlikView, SAS, Altea, Ardency, Axiante, Bicon3, Bisight, Crystal-System, Decisyon, Iconsulting, Softquattro, Sopra Group, Targit.

 

 

Per ulteriori informazioni:


School of Management Politecnico di Milano
Barbara Balabio
Tel.: 02 2399 9578
email barbara.balabio@polimi.it 
Skype barbara.balabio

 

Mirandola Comunicazione
Marisandra Lizzi-Simona Miele
Tel.: 0524 574708 - 348 3615042
email marisandra@mirandolacomunicazione.it
Skype marisandralizzi

 

La School of Management del Politecnico di Milano, con oltre 240 docenti, e circa 80 fra dottorandi e collaboratori alla ricerca, dal 2003 accoglie le molteplici attività di ricerca, formazione e alta consulenza, nei campi del management, dell’economia e dell’industrial engineering che il Politecnico porta avanti attraverso le sue diverse strutture interne e consortili. Fanno parte della Scuola il Dipartimento di Ingegneria Gestionale, le Lauree e il PhD Program di Ingegneria Gestionale e il MIP, la business school del Politecnico di Milano. La School of Management ha ricevuto nel 2007 l’accreditamento EQUIS. Gli Osservatori ICT & Management della School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net) vogliono offrire una fotografia accurata e continuamente aggiornata sugli impatti che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) hanno in Italia su imprese, pubbliche amministrazioni, filiere, mercati, ecc. Gli Osservatori sono ormai molteplici e affrontano in particolare tutte le tematiche più innovative: B2b - eProcurement e eSupply Chain, Banche 2.0, Business Intelligence, Canale ICT, Cloud & ICT as a Service, eCommerce B2c, eGovernment, Enterprise 2.0, eProcurement nella PA, Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione, Gestione Strategica dell’ICT, Gioco Online, HR Innovation Practice, ICT & PMI, ICT Accessibile e Disabilità, ICT in Sanità, ICT & Business Innovation nel Fashion-Retail, ICT nel Real Estate, ICT nelle Utility, ICT Strategic Sourcing, Information Security Management, Intelligent Transportation Systems, Mobile & Wireless Business, Mobile Content & Internet, Mobile Finance, Mobile Marketing & Service, Multicanalità, New Media & Tv, New Slot & VLT, NFC & Mobile Payment, RFId, Social Network, Unified Communication & Collaboration.

 

 

Caricato il 10/11/2010