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CLOUD COMPUTING AI BLOCCHI DI PARTENZA

CLOUD COMPUTING AI BLOCCHI DI PARTENZA

 

La maggior parte degli operatori di canale non ha ancora compreso le reali opportunità derivanti dall’offerta di soluzioni software e infrastrutturali in modalità as a Service.

Le applicazioni software as a service sono proposte dal 18% degli operatori e il 29% pensa di offrirle in futuro. Le soluzioni infrastrutturali as a Service sono offerte solo dal 6% degli operatori.

 

SMAU - Milano, 22 Ottobre 2010 – Si è svolto oggi il Convegno “Il Cloud Computing ai blocchi di partenza: quali opportunità per il Canale ICT in Italia?” dell’Osservatorio sul Canale ICT in Italia promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net) in collaborazione con Smau (*).

 

L’indagine 2010, oltre a valutare la situazione economico-finanziaria degli operatori del Canale ICT italiano (attraverso l’analisi di 25.000 bilanci di società di capitali) e ad analizzare le principali operazioni di fusione e acquisizione verificatesi tra operatori nell’ultimo anno, ha osservato anche le soluzioni basate sul Cloud Computing (Software as a Service e Infrastructure as a Service), attraverso una survey che ha coinvolto oltre 700 operatori. Si è quindi analizzato quali quale impatto sta avendo ed avrà sulle strategie degli operatori, a livello di nuovi modelli di business abilitati, opportunità e minacce percepite, nuove modalità di relazione con i Vendor e con i clienti. La ricerca fotografa lo scenario proprio nel momento in cui i maggiori player del settore stanno proponendo le loro soluzioni, mentre il mercato si interroga sul ruolo che il Cloud Computing assumerà in futuro.

 

L’analisi che abbiamo condotto mostra chiaramente come il Canale ICT non abbia ancora compreso quali siano le reali opportunità derivanti dalle nuove tecnologie del Cloud Computing, nonostante un forte interesse ad introdurle nel proprio portafoglio d’offerta in futuro - ha dichiarato Raffaello Balocco, Responsabile Scientifico dell’Osservatoro sul Canale ICT in Italia promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con Smau. - Il 18% degli operatori dichiara di offrire almeno un’applicazione software in modalità as a Service, mentre il 29% degli operatori si dichiara interessato ad offrirle in futuro, con l’obiettivo principale di attrarre nuovi clienti. Osservando gli aspetti economico finanziari, sembrano consolidarsi i segnali di ripresa: il 50% degli operatori intervistati attraverso la survey dichiara un fatturato 2010 in crescita, mentre meno di un operatore su cinque prevede un fatturato in diminuzione. Dall’analisi dei bilanci è emerso che, nel corso del 2009, la situazione di crisi economico-finanziaria ha determinato una riduzione, anche se non particolarmente significativa, della redditività degli operatori del Canale ICT italiano mentre permangono nuotevoli criticità a livello finanziario - conclude Balocco”.

 

Le soluzioni Software as a Service e Infrastructure as a Service

Il 18% degli operatori dichiara di offrire almeno un’applicazione software in modalità as a Service, mentre il 29% degli operatori si dichiara interessato ad offrirle in futuro, con l’obiettivo principale di attrarre nuovi clienti. Rilevante la percentuale di operatori coinvolti nella Ricerca (53%) che non hanno manifestato alcun interesse verso il software as a Service. Una percentuale rilevante di questi (oltre il 70%) ha dichiarato di non conoscere le opportunità derivanti dall’offerta di tali soluzioni.

 

Se guardiamo agli operatori che già offrono almeno un’applicazione software erogata in modalità as a Service, nella maggior parte dei casi, si tratta dell’offerta di soluzioni di posta elettronica (37% degli operatori), seguite da applicazioni Intranet e portali Web (34%), dalle soluzioni di Customer Relationship Management (31%) e dalle applicazioni di conservazione sostitutiva e dematerializzazione dei documenti (27%). Le principali caratteristiche che rendono tali soluzioni facilmente erogabili in modalità as a Service sono essenzialmente due: l’elevato livello di standardizzazione, in quanto si tratta di applicazioni che, nella maggior parte dei casi, non richiedono interventi di personalizzazione delle funzionalità, le limitate esigenze di integrazione con gli altri software del sistema informativo aziendale.

 

La situazione economico-finanziaria degli operatori del Canale ICT italiano

Se guardiamo agli operatori con un fatturato superiore a 500.000 Euro, dopo quattro anni in cui la redditività media si è mantenuta pressoché costante, il 2009 ha visto una riduzione sia del Return On Equity (ROE), che è passato da circa il 15% a circa l’11%, sia del Return on Investment (ROI), sceso da circa l’11% a circa il 9%. Tiene, invece, la marginalità media – calcolata come rapporto tra Margine Operativo Lordo (EBITDA) e Fatturato – scesa di un solo punto percentuale, dal 9,5% all’8,6% .

 

Guardando al modello di business, la redditività più alta è stata ottenuta, nel corso del 2009, dalle aziende che operano nel comparto del software e dei servizi, quali Software House, Independent Software Vendor e System Integrator. Se si guarda, infine, alla dimensione, le perfomance migliori sono state ottenute dagli operatori di grandi dimensioni, con un fatturato superiore ai 50 milioni di Euro.

La situazione finanziaria degli operatori continua a presentare, anche nel corso del 2009, diverse criticità. Dall’analisi emerge che il tempo medio di pagamento da parte dei clienti si mantiene su un valore prossimo ai 4 mesi, in peggioramento rispetto al 2008, e supera abbondantemente i 5 mesi per quegli operatori che si rivolgono prevalentemente alla Pubblica Amministrazione. Tale valore è decisamente superiore al quello rilevato all’interno di altri settori: nel Manifatturiero, ad esempio, il tempo medio di pagamento dei crediti commerciali nel corso del 2009 si è attestato a poco meno di 3 mesi (Fonte: Confartigianato).

 

Le principali operazioni di fusione e acquisizione

Dopo il rallentamento cui abbiamo assistito nel corso del 2009, riprende a crescere – nei primi sei mesi del 2010 – il numero di acquisizioni nel Canale ICT italiano. In particolare, il 2009 si chiude con 39 acquisizioni (42 nel 2008), mentre nei primi sei mesi del 2010 si registrano 29 operazioni, il numero più elevato degli ultimi cinque anni. Da sottolineare come, a differenza dei quattro anni precedenti, inizi a crescere il numero di operazioni effettuate da operatori stranieri con l’obiettivo di entrare nel mercato italiano acquisendo imprese simili per modello di business: ne abbiamo contate 8 nei primi sei mesi del 2010, a fronte di 20 operazioni complessive nei quattro anni precedenti. Si tratta, in prevalenza, di imprese appartenenti al comparto del Software e Servizi, europee e statunitensi, con fatturato superiore ai 50 milioni di Euro.

 

È il comparto del software e dei servizi quello caratterizzato dal maggior numero di operazioni. In linea con quanto accaduto negli anni precedenti, infatti, Software House, ISV e System Integrator hanno effettuato oltre l’80% delle operazioni nel corso del 2009 e del 2010, mentre minore è il numero di acquisizioni effettuate da Rivenditori hardware, Distributori ed altri operatori del settore ICT.

Analogamente, l’impresa acquisita appartiene al comparto del software e/o dei servizi(Software House, ISV, System Integrator) nell’85% delle operazioni analizzate.

 

 

(*) L’edizione 2010 dell'Osservatorio è stata realizzata in collaborazione con Smau ed è supportata da APC, Cisco, HP, IBM, Microsoft, NetApp, Toshiba, CDM Tecnoconsulting e Confidustria Bari e Barletta-Andria-Trani.

   

Per ulteriori informazioni:

School of Management Politecnico di Milano

Barbara Balabio

Tel.: 02 2399 9578

email barbara.balabio@polimi.it

Skype barbara.balabio

Mirandola Comunicazione

Marisandra Lizzi-Simona Miele

Tel.: 0524/574708 - 348/3615042

email marisandra@mirandola.net

Skype marisandralizzi

 

Caricato il 22/10/2010