Università Cattolica del Sacro Cuore

Diritti e sicurezza dei minori online. In Cattolica una ricerca e una lectio magistralis


Diritti e sicurezza dei minori online. In Cattolica

una ricerca e una lectio magistralis

Martedì 5 maggio Sonia Livingstone ha tenuto una lectio magistralis sul tema Do children have digital rights? Arguments for and against e sono stati illustrati i dati italiani del progetto europeo Net children go mobile

Milano, 5 maggio 2015 - Sonia Livingstone è stata l’ospite speciale di due eventi tenutisi oggi in Università Cattolica. La docente, ordinaria di Psicologia sociale della London School of Economics and Political Science, ha tenuto la lectio cathedrae magistralis della facoltà di Scienze politiche e sociali sul tema Do children have digital rights? Arguments for and against.

A seguire è interventa all’incontro Diritti e sicurezza dei minori online: lo stato dell’arte della ricerca e delle politiche, in cui sono stati presentati i dati italiani del progetto europeo Net children go mobile.

Nella Cripta dell’Aula Magna in largo Gemelli 1 a Milano alle 14.30, dopo i saluti del rettore Franco Anelli e del preside della facoltà di Scienze politiche e sociali, Guido Merzoni, ha introdotto il professor Fausto Colombo, docente di Teoria della comunicazione e dei media, e a seguire si è svolta la lectio magistralis di Sonia Livingstone.

La Livingstone è stata visiting professor presso numerose università nel mondo tra cui Bergen, Copenhagen, Harvard, Illinois, Milano, Oslo, Paris II, Stoccolma. È noto il suo impegno nella promozione dei diritti e della sicurezza dei minori su internet e ha diretto molti progetti di ricerca internazionali tra cui quello del network EU Kids Online, finanziato dalla Commissione Europea.

La lectio magistralis si è incentrato sul tema dei diritti digitali dei minori da una prospettiva critica, comparativa e child-centered. La presenza dei media digitali nella vita di bambini e ragazzi è ormai pervasiva nei paesi occidentali e in forte crescita nei paesi emergenti. Nell’ultimo decennio le ricerche su internet e i minori hanno rivelato come, più i ragazzi usano internet, maggiori sono le loro competenze digitali e le opportunità online di cui beneficiano. L’accesso alle opportunità e alla digital literacy è tuttavia ancora fortemente stratificato in base a età, genere, status socio-economico e contesto socio-culturale. I ragazzi inoltre sono esposti anche a una varietà di rischi online. Stupisce quindi l’assenza dei minori dal dibattito contemporaneo sui diritti digitali e dalle carte dei diritti che stanno nascendo in molti paesi.


Restando nell’ambito dell’uso che i bambini fanno di internet, nell’Aula Maria Immacolata di largo Gemelli alle 16.30, Sonia Livingstone è intervenuta insieme ad altri esperti sul tema Diritti e sicurezza dei minori online: lo stato dell’arte della ricerca e delle politiche.

All’incontro, che è stato introdotto da Piermarco Aroldi, direttore di OssCom della Cattolica, hanno partecipato anche Giovanna Mascheroni, ricercatrice di OssCom e di Sociologia alla facoltà di Scienze politiche e sociali, che ha presentato gli ultimi dati di ricerca italiani del progetto europeo Net Children Go Mobile, Stephane Chaudron del Joint Research Centre della Commissione Europea che ha parlato della socializzazione ai media digitali tra i bambini di 0-8 anni, Marzia Calvano del MIUR che ha presentato le linee guida per contrastare il bullismo e cyberbullismo e ha discusso delle politiche per un internet sicuro.


Nella ricerca Net Children Go Mobile risulta particolarmente in crescita la privatizzazione dell’accesso ad internet (69% nel 2014 rispetto al 62% del 2010). Infatti i ragazzi italiani accedono sempre più spesso a internet dalla propria camera, e lo fanno da un dispositivo personale come lo smartphone. Si è, infatti, passati dal 4% nel 2010 al 38% nel 2014. In Italia il tablet, che all’estero è utilizzato in modo più personale, è piuttosto uno strumento della famiglia.

Cosa fanno i ragazzi italiani online? Usano i social network, in particolare Facebook il cui uso è cresciuto in tutte le fasce di età, tranne che tra i 9 e 10 anni. Nel 2014 il 96% dei 13-14enni ha dichiarato di avere un profilo mentre nel 2010 era solo il 68%, e per i 15-16enni si è passati dall’80% al 93%. E’ in aumento anche l’uso di Whatsapp e Instagram. I ragazzi inoltre producono e si scambiano video e immagini, e condividono sempre più i compiti in internet (10% nel 2010, 34% nel 2014).



Il progetto Net Children Go Mobile è co-finanziato dal Safer Internet Programme della Commissione Europea per indagare, attraverso metodi quantitativi e  qualitativi, se le mutate condizioni di accesso e uso di internet aumentino o riducano i rischi che i ragazzi incontrano online, o li espongano a nuove esperienze rischiose. E’ stato somministrato un questionario faccia a faccia (autocompilato per le domande sensibili) in contesto domestico a 2.500 ragazzi utenti internet tra i 9 e i 16 anni e ai loro genitori in Danimarca, Irlanda, Italia, Regno Unito e Romania. Il campione è rappresentativo dei ragazzi di 9-16 anni che usano internet. I paesi partecipanti sono: Danimarca, Italia, Regno Unito, Romania, Belgio, Irlanda e Portogallo. Il report “Net Children Go Mobile: il report italiano è online all'indirizzo www.netchildrengomobile.eu/wp-content/uploads/2013/07/NCGM-report-IT_FINAL.pdf

Per maggiori informazioni: giovanna.mascheroni@unicatt.it, http://www.netchildrengomobile.eu

 

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Caricato il 05/05/2015

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