Alessandro Nardone

"Orwell" a Milano. Presentato al Mondadori Store di via Marghera

Milano, 17 novembre 2018 - Ieri sera, il Mondadori Megastore di via Marghera ha ospitato la presentazione di “Orwell”, l’ultimo libro di Alessandro Nardone (esperto di media digitali, giunto alla sua sesta opera) con prefazione di Gianni Di Giovanni (giornalista, docente universitario e presidente di ENI US). Seduti uno di fianco all’altro al tavolo dei relatori insieme al giornalista Carlo Cattaneo e alla moderatrice Irene Colombo, Nardone e Di Giovanni sono partiti da “Orwell” per toccare temi estremamente attuali.
 
«Sono molto grato ad Alessandro - dice Di Giovanni - perché ha voluto fermare la fotografia di un certo periodo storico e ha immaginato come la prossima fotografia verrà. Senza la fare un bilancio, che sarebbe ingannevole, vista la rapidità con cui mutano gli eventi. Un atteggiamento prospettico che potrà aiutare soprattutto i giovani che si avvicinano al mondo della comunicazione a inserirsi nel mondo del lavoro creando valore. Orwell – continua – è quindi un libro utile, che lascerà a chiunque lo legga elementi per orientarsi nella nostra era e, al tempo stesso, strumenti da mettere immediatamente in pratica per comunicare
 
Durante la serata è stato proiettato un video contenente le tappe più significative della Rivoluzione Digitale e diverse slide contenenti alcune citazioni dei protagonisti del volume, dal fondatore di Atari Ted Dabney a Steve Jobs, fino a Edward Snowden e Mark Zuckerberg: «Direttamente o indirettamente - spiega Nardone - gli effetti della Rivoluzione Digitale ci riguardano tutti, incidendo in modo concreto nel nostro vivere quotidiano. Da qui il mio tentativo, attraverso le pagine di “Orwell”, di ricostruire quanto accaduto negli ultimi quarant’anni per meglio comprendere ciò che viviamo oggi e tentare d’intuire cosa accadrà in futuro.»
 
Non sono mancati i riferimenti ai pericoli della Rete, come la diffusione delle “fake news” e le difficoltà nel tutelare la propria privacy: «Fare il giornalista oggi – spiega Cattaneo - è molto più difficile che in passato. L’unico modo che abbiamo per difenderci dalle notizie “fake” da cui tutti noi siamo quotidianamente bombardati è essenzialmente quello di verificare le informazioni senza fermarci a quelle di “prima mano”, ma approvvigionandoci da più fonti. Come peraltro spiega Nardone nel libro.»
 
In chiusura, Nardone ha poi spiegato che “Orwell” incarna la filosofia che nel 2016 gli consentì di irrompere sulla scena delle elezioni presidenziali americane con la sua candidatura “fake” anticipando che, nelle prossime settimane, questa vision «si concretizzerà in una startup che si porrà l’obiettivo contribuire al riequilibrio dei rapporti tra comunicazione e informazione puntando sulla qualità dei contenuti.»
 

Caricato il 17/11/2018

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