ANRA

Imprese e risk management: in Italia più attenzione alla gestione dei rischi

COMUNICATO STAMPA

 

Imprese e risk management:
in Italia più attenzione alla gestione dei rischi

 

Secondo l’ultima indagine condotta da FERMA la qualità del sistema di gestione integrata dei rischi aziendali nelle grandi imprese italiane è superiore alla media europea con strumenti dedicati che si attestano al 27% rispetto al 15% in area Euro. Ancora scarsa la copertura dei cosiddetti cyber risk, con il 73% dei rispondenti italiani che dichiara di non aver coperture al riguardo con una media europea del 72%.

 

Milano, 3 novembre 2014 - Il risk management si sta trasformando in una funzione sempre più strategica e come tale, all’interno dell’organizzazione aziendale, è coinvolto nei processi decisionali. L’84% dei gestori dei rischi, infatti, interagisce direttamente con il Consiglio di Amministrazione o il top management, e quasi la metà (45%) diverse volte in un anno. Oggi i risk manager non sono soddisfatti del livello di tutela adottato per 6 dei 10 principali rischi che “tengono svegli” i loro CEO, ovvero: rischio politico – intervento governativo, cambiamenti legali o normativi; rischio di compliance; rischi legati alla concorrenza; rischi legati alle condizioni economiche; strategia di mercato e risorse umane.

  

Sono questi i principali risultati del sondaggio Risk Management Benchmarking Survey 2014, condotto nel corso dell’anno dalla Federazione delle Associazioni Europee di Risk Management (FERMA – Federation of European Risk Management Associations).  Giunta alla settima edizione la survey ha raccolto quest’anno il numero record di 850 partecipanti nei 21 paesi europei coinvolti e per l’Italia sono i risk manager soci ANRA ad aver fotografato il mercato.

 

"Nell'osservare gli aspetti salienti e tipici dello scenario italiano, tratti dall'ultima indagine condotta da FERMA - commenta Paolo Rubini, Presidente di ANRA - si conferma un dato che voglio segnalare con grande orgoglio. La qualità del sistema di gestione integrata dei rischi aziendali nelle grandi imprese italiane è addirittura superiore alla media europea: l’indice utilizzato per rappresentare in modo sintetico la cultura del rischio, l’organizzazione e il processo ERM, oltre alla connessione tra la pratica di risk management e le strategie di acquisto di coperture assicurative vede le aziende italiane primeggiare rispetto alla media delle imprese europee (strumenti di ERM che si attestano al 27% rispetto al 15% in area Euro). Un altro elemento che ci vede in linea con l'Europa è dato dalla classifica dei principali rischi che i risk manager si trovano a dover gestire: la privacy dei dati e la cyber security rappresentano la priorità sia in Italia sia per i colleghi europei. Mentre al secondo posto individuiamo la prima discrepanza. I risk manager europei identificano nei rischi politici le maggiori criticità, quando i professionisti italiani osservano quelli correlati ai cambiamenti nelle policy aziendali. Al terzo posto la media europea pone i rischi connessi a reputazione e brand, mentre in Italia si tende a guardare globalizzazione e risorse umane. Lo scenario italiano si contraddistingue poi per un certo ritardo nell'emissione delle polizze, che si sintetizza in una lentezza nella gestione dei contratti (il 31% de contratti sono emessi 3 mesi dopo l'inizio, mentre la media europea è del 14%). Infine, un altro aspetto di consonanza con l'Europa traspare dalla scarsa copertura dei cosiddetti cyber risk il 73% dei rispondenti italiani dichiara di non aver coperture al riguardo con una media europea del 72%.”

 

Principali risultati
Il documento di FERMA European Risk and Insurance Report mostra come gli insurance risk e enterprise risk manager siano coinvolti nei processi decisionali delle loro rispettive organizzazioni.

Normalmente i responsabili delle assicurazioni o della gestione dei rischi riportano al CFO (31% per le assicurazioni e 22% per i rischi), al CEO (12% e 17%) e al CdA (12% e 18%). Molti dei partecipanti al sondaggio hanno una relazione costante e una stretta collaborazione con altre funzioni aziendali. I risk manager sono coinvolti in discussioni su : etica, compliance e aspetti legali (57%); internal audit e controllo (55%); fusioni e acquisizioni (52%), e pianificazione strategica (35%).

 

Tra i 10 principali rischi che causano “l’insonnia dei CEO” identificati dai partecipanti al sondaggio, ve ne sono 6 che secondo i risk manager non ricevono il giusto livello di mitigazione: rischio politico – intervento governativo, cambiamenti legali o normativi; rischio di compliance; rischi legati alla concorrenza; rischi legati alle condizioni economiche; strategia di mercato e risorse umane. Un livello medio di soddisfazione sulla mitigazione si rileva invece per rischio di reputazione e brand; pianificazione ed esecuzione della strategia, e debito/flusso di cassa. Il livello di soddisfazione è alto solo per rischi legati alla qualità (intesa come progetto, sicurezza e responsabilità da prodotti e servizi).

 

Alessandro De Felice, Vice Presidente di FERMA e Consigliere di ANRA, ha dichiarato: “Come possiamo vedere dal report, se azioni politiche, intervento governativo, e aspetti normativi appaiono sempre più importanti, la fiducia nel livello di mitigazione è bassa. In una situazione economica stagnate, chi si occupa di risk management ma anche chi, come FERMA e i partner di settore, è chiamato a supportare questa professione, deve aiutare ad accrescere il livello di innovazione delle soluzioni di gestione dei rischi, assicurative, e altri strumenti di risk financing.”

IMG.1: Top risks identified by risk managers - Connecting risk management and insurance purchasing strategies


Chi è il risk e insurance manager?
Uomo, tra i 45 e 55 anni, e con un stipendio in media di 100.000-120.000 euro l’anno; lavora nel quartier generale di grandi aziende con sede in un paese europeo; ricopre questo ruolo da 3 a 10 anni, ma è in questo settore da oltre un decennio; e probabilmente ha una certificazione in insurance or risk management. È questo, secondo il sondaggio, il tipico profilo del risk e insurance manager europeo. Il sondaggio per la prima volta rileva la percentuale di uomini e donne che operano nel risk management, evidenziando un 73% di presenza maschile contro un 27% femminile. Julia Graham, che ha fatto della diversity uno dei punti fermi del suo mandato,  ha così commentato: “Il settore  può fare di più e c’è sicuramente margine di miglioramento. I risultati sostengono il focus di FERMA sulla gender diversity in questa professione.”

 

Tematiche di rilevanza europea
Uno degli obiettivi della survey è aiutare FERMA a identificare le tematiche di rilevanza europea più sentite dai suoi membri, che nel 2014 sono:

  • Data protection regulation (45%)
  • Annual reporting e trasparenza (38%)
  • Solvency II e trattamento delle Captive (38%)
  • La possibilità di un obbligo di sicurezza finanziaria a livello europeo (38%)

 

Assicurazioni e captive
Il report mostra come l’acquisto di polizze sia un’operazione sempre più sofisticata. L’utilizzo di captive è in crescita, specialmente per le linee non tradizionali. Il numero di programmi internazionali, anche nelle linee di business meno mature, sta aumentando e si tende a un’ottimizzazione delle strutture dei programmi assicurativi, soprattutto in termini di ritenzione e limiti.  I risultati mostrano che:

  • buona parte del 39% degli intervistati che possiede o utilizza una captive, ritiene che la utilizzerà maggiormente nei prossimi 2 anni: il 39% per linee di copertura non tradizionali, il 33% per le linee tradizionali;
  • il mercato assicurativo dei rischi emergenti è ancora agli inizi; il 72% dei partecipanti afferma di non avere copertura per il cyber; il 37% non è coperto per la responsabilità per inquinamento ambientale graduale;
  • il 57% afferma di utilizzare i dati relativi a rischi e assicurazione soprattutto per ottimizzare i programmi di ritenzione assicurativa;
  • il 63% dichiara di ricorrere a polizze locali stand alone principalmente per motivi di compliance verso la normativa locale;
  • solo il 15% dei partecipanti utilizza strumenti di enterprise risk management (ERM) come il risk financing optimisation per prendere decisioni d’acquisto assicurative.

 

“Un altro trend significativo che il report di FERMA evidenzia è che a influenzare le decisioni d’acquisto in tema assicurativo sono soprattutto restrizioni nel budget e la “regola del pollice”. “Anche se utilizzato da numerosi risk manager, questo approccio può generare problemi significativi nella gestione di rischi emergenti come cyber e responsabilità ambientale”-  conclude Alessandro De Felice.

 

FERMA European Risk and Insurance Report
Il rapporto FERMA European Risk and Insurance Report 2014 è disponibile come  “executive summary” per aiutare i risk manager a comunicare le priorità nella gestione dei rischi ai loro senior manager, e come “report completo”, comprensivo del confronto tra vari paesi, come strumento di discussione e benchmarking per risk manager e associazioni nazionali. Entrambi i report sono disponibili online e sono scaricabili sul sito www.ferma.eu

  • FERMA Risk Management Benchmarking Survey ha luogo ogni due anni dal 2002; questa è la settima edizione.
  • I partner nel 2014 sono: AXA Corporate Solutions, EY, Marsh, XL e Zurich.
  • Numero complessivo di partecipanti: 850 da 21 paesi.

 

CHI È FERMA
FERMA - Federation of European Risk Management Associations, riunisce le 22 associazioni nazionali di risk management di 20 nazioni europee. Rappresenta oltre 4.200 professionisti che operano nei più svariati campi, dall’industria, al commercio, alla finanza presso le più importanti realtà imprenditoriali, organismi statali, privati o enti benefici. I membri rivestono un ruolo chiave nelle loro organizzazioni in quanto presidiano tutte le attività di gestione dei rischi assicurativi. Le associazioni membri di FERMA sono nei seguenti Paesi: Belgium (BELRIM), Czech Republic (ASPAR CZ), Denmark (DARIM), Finland (FinnRiMa), France (AMRAE), Germany (DVS/BfV), Italy (ANRA), Luxembourg (ALRiM), Malta (MARM), Netherlands (NARIM), Norway (NORIMA), Poland (POLRISK), Portugal (APOGERIS), Russia (RusRisk), Slovenia (Sl.RISK), Spain (AGERS and IGREA), Sweden (SWERMA), Switzerland (SIRM), Turkey (ERMA) and United Kingdom (Airmic). 

 

CHI È ANRA
ANRA è l'associazione che dal 1972 raggruppa i risk manager e i responsabili delle assicurazioni aziendali. L'associazione opera attraverso la sede di Milano e vari corrispondenti regionali. ANRA è il punto di riferimento in Italia per diffondere la cultura d'impresa attraverso la gestione del rischio e delle assicurazioni in azienda. Si relaziona con le altre associazioni nazionali di risk manager in Ferma, a livello europeo, e in Ifrima a livello internazionale. ANRA è costituita da Risk Officer, Risk Manager ed Insurance Manager che operano quotidianamente nella professione e che trovano vantaggio nello scambio continuo delle proprie esperienze e nella condivisione di progetti a beneficio dello sviluppo del settore. Complessivamente, le aziende pubbliche e private di cui fanno parte i soci rappresentano un fatturato complessivo di oltre 600 miliardi (pari a circa il 39% del PIL). Nella piena convinzione che l'esperienza sia il miglior argomento per diffondere la cultura del risk management, ANRA organizza incontri aperti a professionisti ed aziende su tematiche inerenti al rischio aziendale, corsi di formazione per nuove figure e scambi di esperienze con colleghi stranieri. Nella sua attività di supporto a manager ed imprese, ANRA si appoggia a molti partner, come enti universitari, società di consulenza, compagnie assicurative, broker, società di servizio nell'ambito del rischio d'impresa: con le loro competenze specifiche, tutti questi attori portano valore aggiunto ai membri dell'associazione e alle loro imprese

 

Ufficio stampa ANRA:

Mirandola Comunicazione

mirandola.net

Simona Miele

miele@mirandola.net   

Tel.: + 39 348 2509895 -0524 574708

Skype:  simomiele

Caricato il 03/11/2014