S.p.A. Autovie Venete

Controllo delle emozioni e corretta gestione delle criticità

La prima causa di incidenti sul lavoro nelle società concessionarie autostradali sono gli interventi sul traffico. Autovie Venete, in questo ambito può vantare un vero e proprio primato: nel 2013, infatti, sono stati registrati solo quattro casi di questo tipo di infortuni, molto meno che per qualsiasi altra realtà italiana. Un risultato frutto di una intensa e continua attività di formazione che coinvolge tutto il personale impegnato su strada (84 persone, di cui 47 ausiliari,  37 manutentori) e annovera, fra i docenti, esperti di fama nazionale come il generale Balduino Simone (docente a contratto di Diritto della circolazione e di infortunistica stradale alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Urbino), e il professor Filippo Pesaresi (psicologo psicoterapeuta, già docente di psicologia  alla Pontificia Università Lateranense).  Sono stati proprio Simone e Pesaresi i relatori del progetto formativo dedicato alla gestione delle criticità emotive che ha visto la partecipazione degli operatori del centro radio informativo e degli ausiliari al traffico, le due categorie più coinvolte in situazioni di forte stress emotivo. Un vero e proprio percorso finalizzato, per quanto riguarda la parte emotiva, non soltanto a migliorare le capacità di gestione ma anche, e non è meno importante, a metabolizzare le emozioni e a smaltire lo stress. Altrettanto importante la parte riguardante le corrette modalità di intervento nei casi di elevata criticità, compresi quelli che riguardano le merci pericolose. Sono rarissimi gli incidenti che coinvolgono veicoli dedicati al trasporto di queste sostanze, perchè si tratta di un comparto di nicchia e perché la maggior parte dei mezzi sono adeguati e sottoposti a rigorosi controlli. Autovie Venete, inoltre, è l’unica concessionaria in Italia a disporre di un sistema di monitoraggio per le merci pericolose. Non bisogna dimenticare, infatti, che sulle nostre strade circolano 4 mila e 300 tipi di sostanze pericolose, dai detergenti ai medicinali, dai carburanti ai rifiuti radioattivi che provengono soprattutto dagli ospedali e dai centri dove si curano i tumori.  “Elementi che non possono essere eliminati – ha sottolineato il generale Simone – perché vitali per la nostra sopravvivenza, ma che in determinate concentrazioni possono diventare tossici, esplosivi, inquinanti.  Tutte le misure di sicurezza per il loro trasporto vengono messe in atto, ma è indispensabile essere pronti a intervenire correttamente in caso di necessità”.

Caricato il 13/06/2014

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