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Il Low Cost viaggia in Business


Il Low Cost viaggia in Business

 

Entro il 2020 il modello Low Cost tradizionale diventerà ibrido, rispondendo alle esigenze del viaggiatore d'affari

I 3 suggerimenti di Amadeus: 1) assecondare la convergenza con il business travel, 2) guardare oltreoceano e 3) offrire alti livelli di personalizzazione

In Italia i viaggiatori che hanno scelto le compagnie low cost nel 2014 sono stati 51 milioni di cui 26 milioni si sono imbarcati su voli operati da Ryanair, il 30% dei quali sono business

250 milioni di viaggiatori in Europa ogni anno scelgono i viaggi low cost, seguono gli statunitensi con 173 milioni e 117 milioni gli asiatici

 

Milano, 25 settembre 2015 – L’espansione del mercato dei viaggi low cost rappresenta il trend più significativo previsto per la prossima decade e ne porta con sé alcuni di grande importanza come la convergenza con il mondo dei viaggi business verso un nuovo modello ibrido. La crescita di una classe media in espansione e la diffusione dei viaggi low cost anche per i viaggi inter-regionali costringe le compagnie che operano voli economici a ripensare al loro modello di business per rispondere alle aspettative rispetto ai servizi offerti e mantenere i costi contenuti.
“L’attuale dicotomia che vede i costi contrapporsi ai servizi come elemento differenziante fra il modello low cost e quello delle compagnie tradizionali sta assistendo a una mutazione – commenta Francesca Benati, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Amadeus Italia – e il motivo risiede nelle nuove condizioni di mercato e nei trend che prevediamo per la prossima decade. Il mondo dei viaggi economici sta assistendo a una crescente convergenza con quello business, considerato che sempre più aziende in seguito alla spending review forzata negli ultimi 5-10 anni, scelgono di imbarcare i propri manager su rotte gestite dalle compagnie economiche, secondo il report di Amadeus commissionato all’istituto Oxford Economics dal titolo Shaping the Future of Travel.”

Un settore in forte espansione

Il settore low cost accoglie il 33% dei passeggeri mondiali, una percentuale che secondo la ricerca ENAC e di Amadeus Travel Intelligence sale fino al 48% di quelli in Europa, che si configura come il mercato più attivo contando 250 milioni di passeggeri ogni anno. Cifre destinate a crescere in maniera consistente da oggi al 2020. Aggregando i dati di crescita delle principali compagnie low cost mondiali, si ottiene la previsione di un aumento annuale del 10% dal 2014 al 2020.
Guardando al mercato italiano, il 46% dei passeggeri italiani sceglie voli economici. Nel nostro Paese, la lista delle compagnie principali vede Ryanair, partner Amadeus, come leader di mercato - un’azienda capace di imbarcare più di 26 milioni di persone solamente nel 2014, oltre la maggioranza dei 51 milioni che hanno viaggiato low cost dall’Italia nell’anno.

Trend di evidente importanza: in primis, un nuovo modello ibrido

Secondo Tommaso Vincenzetti, Marketing and Business Development Director di Amadeus Italia, i trend sono chiari e richiedono che le compagnie analizzino con attenzione le componenti operative e di business per gestire al meglio la crescente convergenza: “Il contenimento dei costi è prioritario, ma ancor più importante riuscire a realizzare dei programmi pensati specificamente per il viaggiatore business, ovvero programmi che abbiano al proprio interno un’offerta pensata per un target diverso da quello leisure: dai servizi ancillari, alla presenza degli aeromobili in aeroporti centrali, da un più evoluto customer service sino a un ripensamento del brand in un’ottima trasversale sino a una distribuzione dei contenuti davvero multi-canale. In questo senso, il viaggiatore d’affari può essere considerato come la chiave di volta del settore low cost per i prossimi anni”.

Assecondare questi trend emergenti significa prevedere nella propria offerta una serie di accorgimenti destinati ad una ottimale accoglienza del target business. Ecco dunque le tre regole che Amadeus suggerisce di seguire per spingere i profitti e andare incontro alla crescente e mutevole domanda.

Segmentare il target per offrire servizi personalizzati e fidelizzare i clienti high spender

Adottare una strategia che mira a comprendere le aspettative e le esigenze delle varie tipologie di viaggiatori risulterà vincente nei prossimi anni. Infatti le tipologie di viaggiatori vanno via via diversificandosi: oltre al tradizionale viaggiatore delle compagnie low cost, si affaccia un altro tipo proveniente dal mondo delle aziende, così come i liberi professionisti. Questa tipologia di clienti permette di ottenere margini più alti, è consigliabile quindi fidelizzarla a questo scopo, mentre il viaggiatore tradizionale, numeroso, sarà quello che permette di continuare nella consueta realizzazione dei volumi, con continuità, rispondendo alle aspettative di economicità. “Dalla ricerca di Oxford Economics emerge che la spesa nel business travel fluttua in maniera proporzionale all’economia. In questo scenario, è logico pensare che le aziende stiano assistendo ad una lenta ma prospettica ripresa, accompagnata da una certa consapevolezza della necessità di controllare i costi. Ecco dunque la necessità di assecondare la tendenza a convergere fra low cost carriers e voli ibridi più simili al business travel” considera Francesca Benati.

Offrire opportunità di personalizzazione del viaggio osservando i big data e con le tecnologie web

L’ingresso nel mercato di un grande numero di nuovi viaggiatori della classe media dalle economie emergenti nei prossimi 10 anni offrirà interessanti opportunità per le compagnie che operano voli low cost. Essi approcceranno l’esperienza con minori aspettative rispetto ai servizi ma chiederanno soluzioni ad un costo sempre più basso. “Scommettere sui Big Data si rivelerà una scelta vincente nel prossimo decennio” rivela sempre Benati, Amministratore Delegato e Direttore Generale. “Una grande mole di dati sulle preferenze dei viaggiatori e i loro comportamenti rispetto alle offerte delle compagnie offre il potere di personalizzare l’offerta. Un’attività particolarmente importante in questa fase nella quale sul mercato si affacciano nuove tipologie di viaggiatori, dal businessman, alla nuova classe media dall’Asia, al viaggiatore legato a compagnie tradizionali ma attualmente in cerca di soluzioni intermedie”.
In un contesto come quello attuale che vede la tecnologia evolvere repentinamente tramite algoritmi e nuove soluzioni, l’informazione è genericamente più completa e disponibile, e le compagnie low cost dovranno adattarsi alle aspettative dei viaggiatori che richiedono informazioni rilevanti e complete spesso in tempo reale, in complete trasparenza. Per rispondere alle mutazioni della domanda, sarà necessario concentrarsi sul servizio ai clienti e offrire la possibilità di personalizzare il proprio viaggio tramite la scelta dei posti e speciali carte fedeltà per i viaggiatori più assidui, quest’ultima una possibilità senza dubbio apprezzabile da parte dei passeggeri business che potranno così gestire il rapporto con le compagnie low cost in maniera analoga a quelle tradizionali.

Considerare costi e benefici di un’offerta oltreoceano

I viaggi low cost stanno acquisendo una quota di mercato sempre più consistente in ogni parte del mondo. Laddove l’Europa imbarca 250 milioni di viaggiatori, il Nord America ne conta 173 milioni, seguita numericamente dall’Asia, una regione che cresce all’impressionante ritmo medio di 150% passeggeri in più negli ultimi 5 anni. Nei Paesi dell’America Latina, Medio Oriente e Africa il traffico aereo low cost è quasi raddoppiato nello stesso periodo, e ha ancora grandi possibilità di espansione sia per il low cost che per un modello ibrido. “I mercati regionali fuori dall’Europa sono notevolmente meno saturi, e nonostante i low cost carriers detengano il 5% della quota di mercato dei voli inter-regionali in Europa, Nord America e Asia, per salire al 10% in Medio Oriente, America Latina e Oceania, si tratta principalmente di viaggi fra aree limitrofe. In questo senso, le compagnie aeree low cost devono ancora individuare un valido modello per sostenere economicamente l’ingresso nel mercato dei viaggi di lunga tratta” commenta Francesca Benati, Direttore Generale e Amministratore Delegato di Amadeus Italia.

Amadeus è leader nella distribuzione e fornitore di avanzate tecnologie per l’industria globale dei viaggi e del turismo. I clienti del gruppo comprendono fornitori di viaggi (compagnie aeree, hotel, ferrovie, traghetti etc.), venditori di viaggi (agenzie di viaggio e siti web) e acquirenti di viaggi (aziende e viaggiatori individuali).
Amadeus ha oltre 10.000 dipendenti in tutto il mondo, ha sedi a Madrid (headquarter corporate), Nizza (sviluppo) e Erding (Operations – centro elaborazione dati) e opera attraverso 71 organizzazioni commerciali locali.
Il Gruppo adotta un modello di business basato su transazioni. Nell’anno fiscale terminato il 31 dicembre 2014, Amadeus ha registrato un fatturato di € 3.417,7 milioni e un EBITDA pari a € 1.306,0 milioni. Amadeus è quotato nella Borsa Spagnola con il simbolo “AMS.MC” ed è parte di IBEX 35.
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Caricato il 25/09/2015