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Impatto ambientale: un rischio da gestire in 5 mosse

Aumentano le polizze ambientali sottoscritte dalle imprese europee

Impatto ambientale:
un rischio da gestire in 5 mosse

ANRA delinea nei percorsi di formazione ALP (ANRA Learning Path) le 5 regole auree per gestire il rischio ambientale

 

Milano, 14 marzo 2017 - Cresce l’attenzione delle aziende europee nei confronti delle questioni ambientali, sulla scia delle normative sempre più stringenti e dell’aumento del costo dei sinistri. Infatti, una recente analisi di Marsh ha evidenziato un aumento nel numero di polizze ambientali sottoscritte dalle imprese europee. Tra le motivazioni del fenomeno, l’implementazione della Environmental Liability Directive (ELD), che allarga la definizione di danno ambientale e impone alle organizzazioni non solo attività di prevenzione, ma anche di ripristino della situazione originaria, nel caso di modificazioni ambientali.

“Allargandosi il campo delle responsabilità, si sono aperte nuove necessità di gestione del rischio e di copertura assicurativa - commenta Alessandro De Felice, Presidente di ANRA - Sulla scia dei cambiamenti normativi, le imprese stanno acquisendo consapevolezza e attenzione nei confronti delle implicazioni di una serie di decisioni in materia ambientale che non erano perseguibili in passato, ma che ora possono comportare conseguenze pesanti. La scelta più diffusa per trasferire il rischio sembra essere quella di dotarsi di una polizza master con una serie di coperture operanti a livello locale, dal momento che la normativa ambientale presenta significative differenze a seconda dei vari paesi. Si tratta anche per le imprese italiane di maturare una sensibilità, quella per la gestione dei rischi ambientali, che è diventata centrale per la competitività su scala globale come dimostrano casi anche eclatanti che si sono imposti all’attenzione mediatica”.

Risk management e impatto ambientale hanno determinato la nascita di un profilo specifico, quello del del risk manager ambientale, che è sempre più richiesto, anche nelle imprese italiane, come mostrano i dati del rapporto GreenItaly 2016, realizzato da Unioncamere e Fondazione Symbola. Infatti, in Italia le assunzioni nell’ambito dei green jobs nel 2016 sono state pari al 12,9% del totale, a cui si affianca un 31,6% di figure in qualche modo collegate alla gestione dei beni ambientali. In termini assoluti, si tratta di 249.100 nuovi impiegati in Italia, che rappresentano il 44,5% della domanda di lavoro. La Lombardia è la regione che registra il più alto numero di imprese eco-investitrici, circa 70.000, quasi un quinto del totale nazionale.

ANRA nell’ambito del programma di formazione ALP (ANRA Learning Path) ha stilato 5 regole auree da osservare e seguire in un'ottica di gestione dei rischi ambientali:

  1. sapere identificare le potenziali fonti inquinanti o, più in generale, le criticità ambientali
  2. mappare i processi e le strumentazioni utilizzate in azienda
  3. individuare le modalità di prevenzione e controllo dei rischi
  4. in base ai risultati delle analisi svolte vanno delineati gli scenari di vulnerabilità
  5. ricerca delle soluzioni per minimizzare l’impatto di un eventuale incidente ambientale

“Nei percorsi di formazione che ANRA sta sviluppando - continua Alessandro De Felice - si impone sia la parte relativa alla gestione del rischio di inquinamento ambientale, sia viene dato rilievo agli strumenti di trasferimento dei rischi, che proprio in presenza di eventi legati ai mutamenti climatici e dell’ambiente trova una sua concreta applicazione. Nei nostri corsi ALP, che abbiamo avviato da circa un anno, formiamo professionisti poliedrici, con competenze tecniche, normative, e anche comunicative, per saper coinvolgere nel processo gli altri ruoli aziendali indispensabili alla strutturazione di un framework efficace. In termini generali, va osservato che per svolgere il ruolo di risk manager rimangono fondamentali la formazione tecnica e le conoscenze approfondite dei prodotti disponibili nel panorama assicurativo, oltre ad un continuo aggiornamento sugli aspetti normativi”

L’analisi di Marsh “Environmental Market Update: Increased Regulation and Awareness Drive Demand for Environmental Cover in Europe” è disponibile a questo link.

  

CHI È ANRA
ANRA è l'associazione che dal 1972 raggruppa i risk manager e i responsabili delle assicurazioni aziendali. L'associazione opera attraverso la sede di Milano e vari corrispondenti regionali. ANRA è il punto di riferimento in Italia per diffondere la cultura d'impresa attraverso la gestione del rischio e delle assicurazioni in azienda. Si relaziona con le altre associazioni nazionali di risk manager in Ferma, a livello europeo, e in Ifrima a livello internazionale. ANRA è costituita da Risk Officer, Risk Manager ed Insurance Manager che operano quotidianamente nella professione e che trovano vantaggio nello scambio continuo delle proprie esperienze e nella condivisione di progetti a beneficio dello sviluppo del settore. Complessivamente, le aziende pubbliche e private di cui fanno parte i soci rappresentano un fatturato complessivo di oltre 600 miliardi (pari a circa il 39% del PIL). Nella piena convinzione che l'esperienza sia il miglior argomento per diffondere la cultura del risk management, ANRA organizza incontri aperti a professionisti ed aziende su tematiche inerenti al rischio aziendale, corsi di formazione per nuove figure e scambi di esperienze con colleghi stranieri. Nella sua attività di supporto a manager ed imprese, ANRA si appoggia a molti partner, come enti universitari, società di consulenza, compagnie assicurative, broker, società di servizio nell'ambito del rischio d'impresa: con le loro competenze specifiche, tutti questi attori portano valore aggiunto ai membri dell'associazione e alle loro imprese. Dal giugno 2016 ANRA promuove "alp" - ANRA Learning Path - la nuova Accademia ANRA per la formazione dei professionisti della gestione del rischio, riconosciuta e certificata RIMAP a livello europeo.

    

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Caricato il 14/03/2017

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